Tra i consumatori, l'Istat evidenzia
un diffuso peggioramento delle opinioni, soprattutto quelle
sulla situazione economica generale: il clima economico scende
da 93,2 a 89,6, il clima personale diminuisce da 95,7 a 93,9,
quello corrente flette da 97,9 a 95,4 e quello futuro cala da
91,1 a 89,1.
Con riferimento alle imprese, la flessione risulta più
marcata nei servizi che nell'industria. In particolare, il clima
di fiducia delle imprese dei servizi di mercato scende da 94,3 a
91,4 e l'indice del commercio al dettaglio cala da 103,8 a
101,8; nelle costruzioni la fiducia diminuisce da 104,6 a 103,6,
mentre nel settore manifatturiero il calo è meno accentuato, da
86,0 a 85,7.
Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella
manifattura migliorano i giudizi sugli ordini mentre calano le
attese sulla produzione e le scorte sono giudicate invariate.
Nelle costruzioni si registra un peggioramento delle attese
sull'occupazione presso l'impresa in presenza di una stabilità
dei giudizi sugli ordini.
Passando al settore dei servizi di mercato, si evidenzia un
diffuso peggioramento di tutte le componenti del clima di
fiducia. Il deterioramento dell'indice del comparto è
influenzato, principalmente, dal crollo nel settore del turismo.
Nel commercio al dettaglio, il calo della fiducia è dovuto ai
giudizi sulle vendite e dalle scorte di magazzino giudicate in
accumulo; le attese sulle vendite, invece, aumentano
moderatamente. A livello di circuito distributivo, l'indice
scende solo nella grande distribuzione mentre in quella
tradizionale si registra una crescita.
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