"A Napoli e nella sua area
metropolitana i pensionati vivono in condizioni drammatiche ed
al tempo stesso paradossali. A fronte di un trattamento mensile
che è il più basso d'Italia abbiamo le addizionali regionale e
comunale nella città capoluogo più alte di tutto il Paese.
Decine di migliaia di persone riescono ad andare avanti al
massimo per due settimane, con sacrifici incredibili e
privazioni quotidiane. E' arrivato il momento di dire basta, e
di aprire una grande fase vertenziale in città ed in provincia a
difesa della terza età. La nostra federazione è pronta a
mobilitare gli iscritti se non arriveranno risposte positive ed
immediate dalle istituzioni pubbliche territoriali".
Lorenzo Medici, vice reggente della FNP Cisl di Napoli, segnala
i dati del rendiconto sociale regionale realizzato dal Comitato
di Indirizzo e Vigilanza dell'Inps, e precisa: "Nella città
metropolitana a fine 2023 risultano vigenti e liquidate 634.986
pensioni di invalidità, vecchiaia o anzianità anticipata e
superstiti, di cui 329.734 alle donne e 305.234 agli uomini,
contro 1.251.758 in tutta la Campania. L'importo erogato è
inferiore a quello medio in Italia di 165 euro per il sesso
femminile e di circa 400 euro per quello maschile per gli ex
lavoratori dipendenti, e cresce ancora di più per quelli
inquadrati come parasubordinati, ovviamente in conseguenza di
versamenti contributivi più bassi dovuti ad una scarsità atavica
nei decenni di posti di lavoro rispetto al Nord. Ma se non
bastassero già gli assegni sensibilmente inferiori, da noi i
pensionati vengono ulteriormente penalizzati per le addizionali
più salate in assoluto, il 3,3% della Regione Campania e l'1%
del Comune di Napoli in deroga al limite dello 0,8% nell'ambito
delle politiche di risanamento del debito in corso di
attuazione, e le liste di attesa più lunghe d'Italia, che
mettono a rischio la salute di persone fragili e non in grado di
andare altrove a curarsi non potendo pagare."
"E' un quadro a tinte fosche - sottolinea a sua volta la leader
della confederazione territoriale Melicia Comberiati - per
contrastare il quale bisogna intervenire subito. Chiediamo un
confronto con il Comune e la Città metropolitana per pervenire
alla definizione di un protocollo di intesa necessario per
sostenere la terza età".
"La riduzione delle addizionali e la creazione di apposite
corsie dedicate per i controlli e le visite mediche per gli over
65 - conclude Medici - sono un atto di giustizia ed al tempo
stesso di necessità, perché qui non ce la fanno ad andare avanti
con un reddito da fame e al tempo stesso con costi proibitivi,
dalla fiscalità aggiuntiva locale, esagerata soprattutto a
livello regionale ed inspiegabile vista la qualità dei servizi
offerti all'utenza, ai prezzi dei prodotti sempre più alti anche
rispetto all'inflazione certificata, senza controllo alcuno da
parte dei livelli istituzionali. Purtroppo abbiamo decine di
migliaia di cittadini in quiescenza che vivono al di sotto della
soglia di povertà. Questa è la vera, grande emergenza di Napoli
e provincia, che va affrontata con impegno e priorità, prima che
diventi definitivamente irreversibile."
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