Al 31 marzo 2022 sono 118 le
aziende confiscate in Puglia, il 6,2% del totale nazionale. La
maggior parte è nel commercio (41), seguono alberghi e
ristoranti (17), attività immobiliari, noleggio, informatica,
ricerca, servizi alle imprese (14), costruzioni (11),
agricoltura (6), trasporti e magazzinaggio (5) e la restante in
altri settori. Questa la ripartizione per province: 34 a Bari, 6
nella Bat, 27 a Brindisi, 6 a Foggia, 18 a Lecce e 27 a Taranto.
Sono numeri emersi stamani nella tappa barese del roadshow di
O.K. Open Knowledge, il programma che la Camera di commercio di
Bari svilupperà a livello territoriale fino a dicembre 2022, con
il coordinamento di Unioncamere nazionale, insieme alle camere
di commercio di altre quattro regioni (Campania, Basilicata,
Calabria e Sicilia) oggetto dell'intervento nell'ambito del
Programma Operativo Nazionale sulla legalità 2014-2020 gestito
dal Ministero dell'Interno. Obiettivi - sottolinea una nota -
diffondere la conoscenza del portale
https://aziendeconfiscate.camcom.gov.it presso i principali
soggetti territoriali, in modo tale che possano svilupparsi
sinergie e collaborazioni fra istituzioni, imprese, associazioni
di categoria, cooperative e imprese sociali; restituire al
mercato legale le imprese confiscate alla criminalità
organizzata; consentire il controllo sociale da parte della
collettività sugli interventi in corso d'opera e sugli effetti
da essi derivanti.
"Open Knowledge vedrà la Camera di Commercio di Bari
impegnata a creare valore sociale, economico e civile per il
territorio, in rete con il sistema camerale nazionale e con
tutti i soggetti coinvolti", ha dichiarato in apertura il
presidente dell'ente barese, Alessandro Ambrosi. hanno
partecipato anche i prefetti di Bari e Bat, Antonella Bellomo e
Maurizio Valiante. Per il prefetto Bruno Corda, direttore
dell'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione
dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata
(ANSBC), il recupero alla legalità delle aziende confiscate è un
processo virtuoso che richiama intorno all'azione di risanamento
di ogni singola azienda confiscata tutte le aziende sane,
favorendo collaborazioni e quindi buona economia.
"Permettere alle imprese confiscate una nuova vita è un
vantaggio per tutto il mercato. In termini di immagine, chi fino
ad oggi ha inquinato il mercato non ha vinto", ha dichiarato il
procuratore di Bari, Roberto Rossi, intervenuto all'incontro
ospitato dalla sala azzurra dell'ente barese e dalla piattaforma
Zoom.
"Open Knowledge - ha detto il procuratore di Trani, Renato Nitti
- si colloca su quella parte del percorso di restituzione alla
legalità che riguarda la destinazione dei beni e l'azienda, con
un riutilizzo che riguarda tutta la collettività".
Lo sviluppo delle attività del programma è stato illustrato nel
dettaglio da Giuseppe Del Medico di Unioncamere, responsabile
progetto Open knowledge, mentre Paolo Cortese del Centro Studi
delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne, project manager
Osservatori sui Fattori di Sviluppo, ha illustrato il
funzionamento del portale "Open data aziende confiscate" e le
informazioni di inquadramento del fenomeno.
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