"Ci troviamo ormai quasi a metà della
Legislatura e, verosimilmente, a oltre metà del percorso di
realizzazione della riforma fiscale. Pertanto, in questa sede,
ci preme ribadire la necessità di portare a pieno compimento il
processo di attuazione della legge delega per la riforma
fiscale, che costituisce una priorità ineludibile per dare
ossigeno alla nostra economia, e ricostituire un rapporto
fiduciario tra fisco e contribuenti. In particolare, chiediamo
al governo un ulteriore sforzo per dare piena attuazione ai
principi e criteri direttivi fissati dall'art. 5 della delega e
completare il percorso di riforma dell'Irpef". A invocarlo è
Confprofessioni, nel testo inviato alle Commissioni Bilancio di
Camera e Senato, nel quadro dell'audizione di oggi pomeriggio
sul Documento di finanza pubblica. Riguardo a ciò, va avanti il
documento della Confederazione presieduta da Marco Natali, "ci
preme sottolineare come un intervento di revisione parziale e
incompleto rischia di agevolare solo alcune categorie di
contribuenti, penalizzandone altre, con l'effetto di vedere
aumentare le iniquità del sistema, le sue inefficienze e la sua
complessità. Confprofessioni sostiene da tempo che debba essere
perseguito in maniera più incisiva il principio dell'equità
orizzontale, secondo cui soggetti che realizzano lo stesso
ammontare di reddito debbano essere sottoposti al medesimo
carico fiscale, a prescindere dalla natura degli stessi". Ad
oggi, si sottolinea, "in tema di prelievi fiscali, a parità di
reddito, permangono significative differenze tra lavoratori
dipendenti e lavoratori autonomi, a danno di questi ultimi, che
si accentuano sulla fascia reddituale più bassa".
Per la Confederazioni, poi, "i liberi professionisti
rappresentano una risorsa determinante per l'economia italiana,
non solo in ragione del loro tradizionale ruolo di intermediari
e "tutor" delle imprese, ma anche per il contributo al
consolidamento di un'economia dei servizi professionali, che
rappresenta un ambito destinato a crescere nell'economia
europea", recita, infine, il testo sottoposto ai parlamentari.
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