"Non vediamo la premier Meloni da
novembre, a manovra già chiusa. Più fondi per la sicurezza sul
lavoro? Vediamo di cosa si parla. Ma la sicurezza non è solo una
questione di soldi. È chiaro che servono più investimenti per la
formazione, la prevenzione, le ispezioni. Ma c'è anche altro".
Lo afferma in un'intervista a Repubblica il segretario generale
della Uil Pierpaolo Bombardieri. "Intervenire ad esempio sulle
gare al massimo ribasso e sugli appalti a cascata".
"Istituire l'omicidio sul lavoro - aggiunge - E una procura
speciale: quando un'impresa modifica i dispositivi di sicurezza
per non fermare le macchine e fare più profitti, come accaduto
all'orditoio di Luana D'Orazio - prosegue - non è un incidente.
È un omicidio e va trattato come tale".
I numeri sempre molto alti di morti e infortuni si spiegano
con "una questione culturale, oltre che di profitto e violazione
delle leggi. Non solo di questo periodo. E di questo governo. Ci
siamo assuefatti all'idea che un incidente possa capitare. Ma
qui abbiamo cifre da guerra civile, oltre mille morti e 500 mila
infortuni all'anno. Dal 1983 al 2018 Istat e Inail contano
55mila morti sul lavoro contro 6.081 vittime della criminalità
organizzata. In questo Paese si muore più di lavoro che di
mafia. E se la mafia uccidesse più di tre persone al giorno,
come reagirebbe il governo?". Ad ora, risponde Bombardieri,
reagisce "con la patente a crediti concessa a 500 mila imprese
si 5 milioni e nemmeno una ritirata. Con nuovi ispettori assunti
ma decisi dal governo Draghi e insufficienti". Infine, il
segretario ricorda Luana D'Orazio, morta in un incidente sul
lavoro in un orditoio. "Storia che ci parla ancora - afferma -
ragazza, apprendista, senza tutor. Un lavoratore non è un
Supereroe. Vuole solo ritornare a casa la sera".
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