La giustizia argentina ha
stabilito che gli eredi universali dei beni di María Kodama,
vedova dello scrittore Jorge Luis Borges, morta il 26 marzo a 86
anni, siano in assenza di un esplicito testamento i suoi cinque
nipoti.
In questo modo Mariana del Socorro, Martín Nicolás, María
Victoria, Matías e María Belén prenderanno il controllo non solo
dei beni della zia, ma dell'intera eredità legata all'autore di
"El Aleph" custodita da Kodama, che sposò Borges due anni prima
della sua morte.
La decisione è stata adottata dallo stesso tribunale che nel
1986 si occupò della successione dei beni dello scrittore
argentino a favore della allieva e moglie, Maria Kodama.
Per l'avvocato Fernando Soto, che ha rappresentato legalmente
quest'ultima, la notizia è "un sollievo", sottolineando
all'agenzia di stampa Telam che si tratta "del culmine di un
processo in cui i diritti di Kodama e Borges non andranno allo
Stato", una soluzione che a suo avviso "sarebbe stata
catastrofica.
Soto ha confermato che i cinque nipoti "ereditano tutta
l'opera di Borges e tutto il patrimonio culturale, fisico e di
proprietà intellettuale, compresa l'amministrazione della
Fundación Internacional Jorge Luis Borges, che Kodama ha
presieduto".
María Victoria, uno dei nipoti che riceveranno l'eredità, ha
chiarito che con i suoi fratelli intende "sulla stessa strada
percorsa da María Kodama per tanti anni, con lo stesso agente
letterario, Andrew Wylie".
Oltre a diffondere le opere di Borges, lo statunitense Wylie,
è anche rappresentante dei diritti delle opere di autori come
Roberto Bolaño, Vladimir Nabokov, Emmanuel Carrère, Alice Munro,
John Cheever, Alessandro Baricco, Karl Ove Knausgard, Yasunari
Kawabata, Orhan Pamuk e Susan Sontag.
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