L'esercito russo afferma di aver riconquistato Sudzha. A meno di 48 ore dalla proposta di cessate il fuoco avanzata da Kiev e Washington, le forze del Cremlino hanno annunciato di aver ripreso la principale cittadina di quella fetta della regione russa di Kursk di cui i soldati ucraini si erano impossessati la scorsa estate. E mentre le forze ucraine potrebbero essere ormai costrette a lasciare del tutto la zona, e Kiev rischia di essere così privata di una possibile 'pedina di scambio nei negoziati, Putin afferma che la questione della "cessazione del conflitto" è legata allo sviluppo della situazione "sul terreno".
"Se nei prossimi giorni ci sarà un blocco fisico delle forze ucraine nella regione di Kursk, nessuno potrà scappare. Ci saranno solo due opzioni: arrendersi o morire", tuona il presidente russo, affermando poi che "in queste circostanze" sarebbe "molto vantaggioso per la parte ucraina garantire una tregua di almeno 30 giorni".
La notizia della conquista di Sudzha da parte delle truppe russe arriva da una delle parti belligeranti e non è al momento verificabile. Kiev dice di non poter né smentire né confermare.
Ma, secondo la Cnn, l'Institute for the Study of War ritiene che le immagini dal terreno indichino che le forze russe abbiano in effetti conquistato la cittadina a ridosso del confine e avanzino verso Zaoleshenka, a nord-ovest.
L'esercito ucraino appare in grave difficoltà nella regione, e sembra abbia ormai perso il controllo di gran parte di quei 1.300 chilometri quadrati che si stima avesse conquistato sette mesi fa. Addirittura il 90%, afferma la Bbc. Il Cremlino sostiene che le sue truppe siano nella "fase finale dell'operazione" per riprendere il controllo dell'intera oblast di Kursk. E ieri notte, in una presunta visita a un punto di comando della zona, Vladimir Putin è apparso in mimetica davanti alle telecamere della propaganda ordinando ai suoi generali di riconquistare quei territori "nel più breve tempo possibile".
Non esattamente un messaggio di pace quello del presidente russo, che però sembra anche avere fretta.
La situazione per i soldati ucraini è peggiorata nell'ultima settimana. In sette giorni le truppe russe - accusate di essere sostenute da migliaia di militari nordcoreani - hanno preso decine di chilometri quadrati di territorio. E in serata le autorità ucraine hanno ordinato l'evacuazione di otto località vicino alla regione russa "a causa del peggioramento della situazione operativa" nella zona.
Kiev accusa l'esercito russo di aver "quasi completamente distrutto con attacchi aerei la città di Sudzha", quella che si suppone sia stata riconquistata dai militari di Mosca e che prima del conflitto contava 5.000 abitanti. E lo accusa anche di aver fucilato cinque soldati fatti prigionieri. La denuncia secondo l'Afp si basa su un video, la cui autenticità al momento non è verificata, che pare mostrare cinque persone in divisa militare che giacciono su un terreno fangoso, alcune con quelle che potrebbero essere ferite da arma da fuoco alla testa. Il responsabile ucraino dei diritti umani ha annunciato di aver chiesto alla Croce Rossa e all'Onu di indagare su questo possibile crimine di guerra.
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