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L'Ue chiude con l'energia russa, 'da maggio l'addio'

L'Ue chiude con l'energia russa, 'da maggio l'addio'

Von der Leyen a Londra annuncia la roadmap e guarda al gnl Usa

BRUXELLES, 24 aprile 2025, 19:57

di Valentina Brini

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Di nuovo da Lancaster House, dove a marzo l'Europa si era stretta intorno a Kiev, Ursula von der Leyen rafforza la linea dura nei confronti di Mosca. Questa volta, sul terreno strategico dell'energia. L'addio alle importazioni russe - già promesso entro il 2027 nel nome del Green deal - si consumerà al ritmo di una roadmap attesa il 6 maggio per chiudere con la dipendenza da "una potenza ostile".
Un piano rimasto in stand-by per mesi per non indebolire il peso negoziale di Bruxelles nei colloqui sui dazi con Washington.
Ma ora la rotta è tracciata: più rinnovabili e nuove alleanze per voltare pagina. E, sullo sfondo di un possibile incontro a Roma, von der Leyen tende la mano a Donald Trump con una contropartita sul tavolo già da tempo: acquistare più gnl statunitense. Un messaggio rafforzato dal riconoscimento del sostegno ricevuto tre anni fa dagli Stati Uniti nei momenti più critici della crisi energetica scoppiata dopo l'invasione russa dell'Ucraina. "Non lo abbiamo dimenticato", ha rimarcato la presidente Ue, promuovendo l'asse transatlantico come pilastro di una nuova architettura energetica dove anche il Regno Unito è partner chiave.
Riuniti sotto l'egida dell'Agenzia internazionale per l'energia (Iea), leader, ministri e big del settore hanno puntato sulle grandi scommesse del futuro: fonti pulite, idrogeno e mercati del carbonio.

A suggellare la linea è arrivato anche l'annuncio dell'accordo tra il Regno Unito l'Eni per la cattura e lo stoccaggio di CO2 dagli impianti del polo industriale HyNet tra Liverpool e Manchester. "La certezza normativa è quel che l'Ue offre e gli investitori cercano, insieme possiamo trasformare il Mare del Nord in una potenza", è stato l'auspicio che von der Leyen ha rivolto al premier britannico Keir Starmer per rinsaldare un'intesa che - dopo la Brexit, con un possibile accordo all'orizzonte sulla libertà di movimento dei giovani tra le due sponde della Manica - torna cruciale. I due leader hanno rilanciato la visione comune: transizione verde, partenariati forti, nuove interconnessioni (come l'elettrodotto Elmed per collegare Europa e Africa via Italia-Tunisia) e il pugno duro verso Mosca. Non senza però ricevere il controcanto sul clima dell'inviato di Trump, Tommy Joyce, che non ha perso occasione per puntare il dito contro chi vuole "regolamentare tutte le forme di energia, tranne le rinnovabili, fino a farle scomparire in nome delle emissioni zero".
Un chiaro affondo al Green deal che resta comunque la via maestra dell'Ue per sbarazzarsi dell'energia russa entro il 2027. Con l'import di gas già ridotto in tre anni dal 45 al 18%, la roadmap suggerirà misure per vietare alle aziende europee di firmare nuovi contratti con Mosca su petrolio e gas. Nel documento ci saranno proposte vincolanti o opzioni commerciali che spaziano dal blocco degli accordi spot sui combustibili fossili alla possibilità per le aziende di invocare cause di forza maggiore per uscire da impegni già firmati senza pagare penali. Il percorso, complice le divergenze tra i Ventisette, non sarà tuttavia semplice: una norma per vietare gli acquisti spot di gnl esiste già, ma quasi nessun governo l'ha usata. E Ungheria e Slovacchia continuano a frenare su nuove sanzioni.

 

 

 

 

 

 

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