Il Museo 'Luogo della
Memoria' costituito nella ex Scuola di meccanica della Marina
(Esma) argentina a Buenos Aires, che fu uno dei più efferati
luoghi di tortura clandestini durante la dittatura (1976-1983),
ha dedicato ieri la sua tradizionale 'Visita delle 17', che
realizza l'ultimo sabato di ogni mese, alla figura di Franca
Jarach, sequestrata e 'desaparecida' il 25 giugno 1976.
Franca, che al momento del sequestro aveva 18 anni e studiava
nel Liceo Nacional di Buenos Aires, era figlia di Vera Jarach
che oggi, a 92 anni, è senza dubbio la più nota Madre di Plaza
de Mayo di nazionalità italiana. Trasferitasi da giovane in
Argentina per sfuggire alle leggi razziali esistenti in Italia
durante il fascismo, dopo il dramma della scomparsa della sua
unica figlia, da 44 anni, indomita, si batte quotidianamente in
Argentina ed in Europa perché la società tutta non dimentichi il
dramma dei 30.000 desaparecidos causati dalla dittatura del
generale Jorge Rafael Videla.
Durante l'incontro virtuale, a cui sono intervenute centinaia
di persone, Jarach ha ribadito la sua volontà di continuare ad
impegnarsi per rivendicare la "meravigliosa e appassionante
personalità di Franca" sulla base dell'affermazione di tre
'Nunca màs!' (Mai più!), materializzati in un "no deciso
all'oblio, al silenzio e all'odio".
Prima della conclusione dell'incontro, gli organizzatori
hanno letto una lettera per Vera Jarach firmata
dall'ambasciatore d'Italia in Argentina, Giuseppe Manzo. "So -
dice - che la sempre molto attesa 'Visita de las cinco' è
dedicata a Franca e a quei valori che lei, giovanissima, portava
avanti con passione e allegria: quell'impegno sociale e la
coscienza civica che da studentessa sapeva diffondere tra gli
altri e testimoniare lei stessa con il suo operato e che tu
continui da allora a promuovere in Argentina e in Italia".
"Ti mando - conclude il messaggio - il mio pensiero più
affettuoso di amico e di ambasciatore del Paese che ha l'onore
di averti tra le sue figlie".
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