In un contesto di profonde
divisioni interne, un settore del partito di governo in Bolivia,
il Movimento per il Socialismo (Mas), ha proclamato il
presidente Luis Arce come suo candidato alle elezioni
presidenziali che si terranno il 17 agosto.
Nonostante i sondaggi lo diano in netto svantaggio e
nonostante l'opposizione alla sua candidatura di settori del suo
stesso partito, Arce si è mostrato ottimista e ha affermato che
"vinceremo ancora alle urne".
L'attuale capo dello Stato è stato eletto a novembre del 2020
con il 55% dei voti nel contesto di un forte conflitto politico
e sociale dopo la fuga di Evo Morales in Argentina e la presa
del potere da parte di Jeanine Añez con l'instaurazione di un
governo ultra conservatore.
Nel corso degli ultimi quattro anni Arce ha perso gran parte
dei consensi a causa di una grave crisi economica e finanziaria
e della scissione con il suo ex mentore e leader storico del
Mas, Evo Morales, che lo accusa di aver tradito il movimento e
di perseguitarlo atrraverso la giustizia.
La data per l'ufficializzazione delle candidature è fissata
al 13 maggio e lo stesso Morales, nonostante sia stato
dichiarato ineleggibile dal Tribunale elettorale, ha annunciato
di volersi presentare alle elezioni con il suo nuovo partito,
'Evo Pueblo' sotto la sigla del 'Frente para la Victoria'.
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