Il primo ministro svedese Stefan
Lofven, dopo la sfiducia del Parlamento, potrebbe tornare alla
guida del Paese, per mancanza di alternative.
Il leader socialdemocratico il 21 giugno era diventato il
primo capo di governo nella storia del Paese ad essere
sfiduciato da una maggioranza trasversale che andava dalla
sinistra all'estrema destra, per un controverso progetto di
legge sulla liberalizzazione degli affitti.
Oggi, tuttavia, il presidente del parlamento Andreas Norlen
ha annunciato di avere "deciso di nominare Stefan Lofven primo
ministro", dopo il tentativo a vuoto con Ulf Kristersson, il
leader del più grande partito di opposizione di destra, il
Partito dei Moderati, che ha constatato di non avere la
maggioranza. Lofven, invece, ha assicurato di potercela fare.
Quindi, a meno di sorprese, nel voto in programma mercoledì
prossimo dovrebbe tornare in carica.
Secondo alcuni analisti, "molti elementi indicano" che l'ex
premier otterrà il consenso di molti partiti, mentre altri si
asterranno. E tuttavia sul fragile nuovo governo incombe
un'altra sfida difficile, l'approvazione del bilancio in
autunno. Un eventuale fallimento potrebbe portare ad elezioni
anticipate, un anno prima della scadenza naturale della
legislatura, prevista a settembre 2022.
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