L'ambasciatore d'Italia a
Panama, Fabrizio Nicoletti, ha presentato le Lettere Credenziali
a Irfaan Ali, presidente della Guyana, Paese che rientra nella
sua giurisdizione diplomatica.
La Guyana, resasi indipendente dal Regno Unito nel 1966,
riferisce un comunicato, è l'unica nazione anglofona del
Sudamerica ed è considerata storicamente, culturalmente e
politicamente parte della regione caraibica.
Grazie alle recenti scoperte di ingenti giacimenti di
idrocarburi, stimati in oltre 11 miliardi di barili, la Guyana
sta vivendo una rapida trasformazione economica, registrando una
crescita del Pil senza precedenti (+49% nel 2020 e +20% nel
2021) che dovrebbe renderla il Paese dal reddito pro capite più
alto del continente.
E, aggiunge la nota, "uno dei più ricchi del mondo entro la
fine del decennio, soprattutto se sarà in grado di mantenere
stabilità politica e protezione degli investimenti esteri".
Negli ultimi anni è in forte aumento il numero di imprese
straniere, in primis compagnie petrolifere, che investono in
Guyana. Fra queste anche aziende italiane, fra cui Saipem Spa
che "per prima ha deciso di investire convintamente nel Paese,
dove si è aggiudicata diversi contratti di sfruttamento di
giacimenti petroliferi".
Nel corso della sua visita, prosegue la nota, l'ambasciatore
Nicoletti ha incontrato il ministro degli Esteri, Hugh Hilton
Todd, il primo ministro, Mark Phillips, e altri esponenti
istituzionali, con i quali ha affrontato lo stato delle
relazioni bilaterali e della cooperazione, discutendo di
progetti di collaborazione in ambito bilaterale e
multilaterale".
In questo ambito va ricordata la Cassa Depositi e Prestiti
che, "per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di
sviluppo sostenibile dell'Onu, ha erogato finanziamenti alla
Caribbean Development Bank (CBD) con il fine di ampliare le
risorse per la realizzazione di infrastrutture sostenibili e di
tutelare gli ecosistemi naturali della Regione.
La visita in Guyana è stata infine un'occasione utile per
presentare la candidatura di Roma a ospitare l'Expo 2030 e i
temi di sostenibilità, innovazione e collaborazione che la
capitale offre ai futuri Paesi che parteciperanno
all'Esposizione Universale.
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