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A Bogota in mostra le opere del cartografo italiano Codazzi

A Bogota in mostra le opere del cartografo italiano Codazzi

L'italiano è considerato il padre della cartografia locale

BOGOTA, 05 luglio 2024, 20:09

Redazione ANSA

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"Codazzi, cartografie di un archivio globale". Questo il titolo di una mostra allestita al Museo di Architettura Leopoldo Rother dell'Università Nazionale della Colombia, che svela, attraverso un campione rappresentativo, l'opera e il pensiero di uno degli italiani più importanti nella storia della Colombia. Agostino Codazzi (1793, Lugo, provincia di Ravenna in Emilia-Romagna) guidò la spedizione corografica dell'allora Repubblica della Nuova Granada (1850-1859), che voleva conoscere le dimensioni del suo territorio, chi lo abitava e quale fosse il suo potenziale.
    L'ingegnere militare italiano misurò, descrisse, dettagliò e percorse il territorio della Nuova Granada durante nove anni senza riuscire a completare l'impresa, stroncato da una malattia tropicale il 7 febbraio del 1859. Il seme gettato da Codazzi, da molti considerato il padre della cartografia locale, permise tuttavia di conoscere le dimensioni del territorio che corrisponde a quello dell'attuale Colombia. Una parte del suo archivio personale, conservato presso l'Università di Torino e composto da 2.500 documenti, fa parte adesso della mostra che ha il sostegno dell'Ambasciata italiana e dell'Istituto Italiano di Cultura di Bogotà, e che fa parte della commemorazione dei 160 anni di relazioni diplomatiche tra le due nazioni. La curatrice Stefania Gallini, docente del Dipartimento di Storia dell'Università Nazionale della Colombia, ha spiegato all'ANSA che la mostra è divisa in tre assi: il primo è un manoscritto di un missionario che ha raccolto le informazioni antropologiche centrali del lavoro di Codazzi. La seconda è la cartografia che Codazzi realizzò durante la spedizione corografica e che viene osservata per la prima volta in Colombia; mentre il terzo asse della mostra è costituito da lettere, schizzi e appunti realizzati dall'ingegnere militare.
    Per Gallini Codazzi "non appartiene al mondo degli Stati nazionali, ma appartiene al mondo in cui ha vissuto; era un uomo molto più transatlantico, che ha girato gran parte del mondo a causa delle guerre e del suo lavoro".
    La mostra di Codazzi resterà aperta fino al 10 agosto, l'ingresso è gratuito e il suo allestimento rivela ai visitatori uno degli italiani - insieme al musicista Oreste Sindici, compositore della musica dell'inno nazionale - più influenti nella storia della Colombia.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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