"Codazzi, cartografie di un
archivio globale". Questo il titolo di una mostra allestita al
Museo di Architettura Leopoldo Rother dell'Università Nazionale
della Colombia, che svela, attraverso un campione
rappresentativo, l'opera e il pensiero di uno degli italiani più
importanti nella storia della Colombia. Agostino Codazzi (1793,
Lugo, provincia di Ravenna in Emilia-Romagna) guidò la
spedizione corografica dell'allora Repubblica della Nuova
Granada (1850-1859), che voleva conoscere le dimensioni del suo
territorio, chi lo abitava e quale fosse il suo potenziale.
L'ingegnere militare italiano misurò, descrisse, dettagliò e
percorse il territorio della Nuova Granada durante nove anni
senza riuscire a completare l'impresa, stroncato da una malattia
tropicale il 7 febbraio del 1859. Il seme gettato da Codazzi, da
molti considerato il padre della cartografia locale, permise
tuttavia di conoscere le dimensioni del territorio che
corrisponde a quello dell'attuale Colombia. Una parte del suo
archivio personale, conservato presso l'Università di Torino e
composto da 2.500 documenti, fa parte adesso della mostra che ha
il sostegno dell'Ambasciata italiana e dell'Istituto Italiano di
Cultura di Bogotà, e che fa parte della commemorazione dei 160
anni di relazioni diplomatiche tra le due nazioni. La curatrice
Stefania Gallini, docente del Dipartimento di Storia
dell'Università Nazionale della Colombia, ha spiegato all'ANSA
che la mostra è divisa in tre assi: il primo è un manoscritto di
un missionario che ha raccolto le informazioni antropologiche
centrali del lavoro di Codazzi. La seconda è la cartografia che
Codazzi realizzò durante la spedizione corografica e che viene
osservata per la prima volta in Colombia; mentre il terzo asse
della mostra è costituito da lettere, schizzi e appunti
realizzati dall'ingegnere militare.
Per Gallini Codazzi "non appartiene al mondo degli Stati
nazionali, ma appartiene al mondo in cui ha vissuto; era un uomo
molto più transatlantico, che ha girato gran parte del mondo a
causa delle guerre e del suo lavoro".
La mostra di Codazzi resterà aperta fino al 10 agosto,
l'ingresso è gratuito e il suo allestimento rivela ai visitatori
uno degli italiani - insieme al musicista Oreste Sindici,
compositore della musica dell'inno nazionale - più influenti
nella storia della Colombia.
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