L'ambasciatore Paolo Crudele ha ospitato nella Residenza d'Italia a Canberra un seminario culturale, nella più ampia cornice di eventi che accompagnano la Mostra dedicata a "Pompei - La città perduta", in corso presso il Museo Nazionale australiano.
Lo rende noto l'ambasciata.
Con
un numero record di visitatori (100.000 in ottanta giorni
dall'inaugurazione), si tratta dell'esposizione che ha
registrato il più rapido ritmo di vendite nella storia del
Museo.
Agli interventi di benvenuto dell'Ambasciatore e della
Direttrice del Museo Nazionale, Katherine McMahon, ha fatto
seguito un ricco dibattito, moderato dalla giornalista ABC,
Virginia Trioli, e orientato da un panel di professionisti ed
esperti: l'archeologa Estelle Lazer (alla guida del Pompeii Cast
Project); la vulcanologa Rosa Di Donna (ricercatrice CSIRO); lo
storico Caillan Davenport (a capo del Centro per gli studi
classici della ANU University); la curatrice del Museo Galleria
di Canberra, Virginia Rigney.
Il segmento scientifico dell'incontro ha esplorato una serie
di temi di indubbio interesse: l'impatto della furia
distruttrice e conservativa dell'eruzione del Vesuvio 79 d.C.;
il legame - geologico, ma anche storico e culturale - dei
vulcani con i territori su cui insistono; le sfide legate al
ripristino, al restauro e al consolidamento del sito
archeologico e delle opere in esso conservate. Non meno densa di
contenuti la parte umanistica del simposio: la testimonianza di
Pompei come emblema della romanità e mito fondativo della
civiltà mediterranea, ma anche la bellezza profonda della città
perduta, ispirata da scene di vita comune, rituali e frammenti
di un'eternità che parla alle generazioni presenti e future. A
tutto ciò si aggiunge - come è emerso dal dibattito - la
prospettiva di un turismo sostenibile, che accompagni e
valorizzi la fragilità di Pompei, garantendo una fruizione ampia
e accessibile del Parco Archeologico, anche grazie all'impegno
dell'istituzione verso l'abbattimento delle barriere
architettoniche e la concezione di itinerari sempre più
inclusivi.
"È per me un grande piacere aprire questo momento di
riflessione a più voci sull'eredità e l'attualità di Pompei", ha
dichiarato l'Ambasciatore. "Ciò vale tanto più in considerazione
del luogo che ci ospita, la Residenza d'Italia, ispirata per
struttura e concezione all'antica domus romana e custode di
manufatti e opere d'arte visiva che testimoniano ancora oggi la
creatività e il talento della nostra civiltà. I numeri record
sull'afflusso di visitatori al Museo Nazionale in occasione
della mostra dedicata a Pompei raccontano di una crescente
domanda di Italia, che trova nella cultura e nella bellezza due
veicoli straordinariamente potenti ed evocativi".
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