L'Australia andrà al voto sabato 3
maggio al termine di una campagna elettorale che, per molti
versi, sta riproponendo il modello Canada dove i Liberal hanno
vinto sulla scia dell'effetto Trump.
A pesare sulla scelta degli elettori potrebbero essere infatti
- secondo gli analisti - più i timori legati alle mosse di
Washington, a cominciare dai dazi, che i dossier interni. Con
l'attuale premier, il laburista Antony Albanese, dato in
vantaggio nei sondaggi contro il leader dei Liberali Peter
Dutton, da molti visto come troppo allineato al presidente
americano.
I laburisti sono passati in vantaggio, secondo le intenzioni
di voto, sorpassando il polo liberale di centro destra che fino
al ritorno di Trump alla Casa Bianca era dato per favorito.
Gli osservatori prevedono che il voto si baserà sui dossier
economici, i migranti e le influenze straniere. Compresa quella
cinese che vede Canberra - ricordano i media internazionali - da
sempre in tensione nei rapporti con il Dragone.
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