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Nursind (infermieri), 'ultimo treno per firmare il contratto'

Nursind (infermieri), 'ultimo treno per firmare il contratto'

Bottega, 'no' è sconfitta per lavoratori e relazioni sindacali

ROMA, 29 aprile 2025, 14:58

Redazione ANSA

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Un incontro "esplorativo" che "confidiamo apra una riflessione". Così il segretario nazionale del sindacato degli infermieri Nursind, Andrea Bottega, al termine dell'incontro all'Aran per la ripresa delle trattive per il rinnovo del contratto del comparto Sanità 2022-24, in stallo ormai da vari mesi con alcuni dei sindacati che hanno rifiutato la firma dell'accordo contestando la scarsità delle risorse economiche previste per il rinnovo. Il tavolo è stato riaggiornato tra due settimane.
    "C'è un'ultima occasione, che secondo noi non va sprecata, per arrivare finalmente alla firma dell'intesa. Dopo 13 mesi di stallo sul contratto - spiega Bottega - sarebbe un modo per risarcire i tanti lavoratori del comparto, a cominciare da infermieri e ostetriche, che vorrebbero fare affidamento su un aumento, seppure non ingente, di risorse in busta paga". "Anche oggi - rileva il leader sindacale - abbiamo ribadito la nostra disponibilità a sottoscrivere il Ccnl, ma soprattutto sollevato un problema di tempi perché i fondi, seppure pochi e insufficienti a compensare l'inflazione degli ultimi anni, vanno spesi entro fine anno come previsto dal Documento di finanza pubblica. Oppure sarà meglio poi doversi piegare a quanto sarà deciso unilateralmente dal governo? Questa sì che sarebbe una sconfitta per le relazioni sindacali".
    Riferendosi alle sigle che continuano a insistere sul nodo dei fondi, Bottega sottolinea che "la questione delle scarse risorse non è da porre al tavolo Aran. Non è in quella sede che può essere affrontata e risolta. Per disporre di nuovi stanziamenti, infatti, serve una legge. Ergo, continuare a insistere su questo significa solo arroccarsi su una posizione pregiudiziale".
    "Confidiamo pertanto - conclude il segretario - che questo incontro esplorativo di oggi apra una riflessione. In caso contrario, a perdere saranno solo i professionisti della sanità".
   

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