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Meloni vola a Londra, Trump-Zelensky dividono il centrodestra

Meloni vola a Londra, Trump-Zelensky dividono il centrodestra

La premier chiede cautela: 'Può succedere di tutto'. Scontro Lega-FI

ROMA, 01 marzo 2025, 21:16

Silvia Gasparetto

ANSACheck
Giorgia Meloni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgia Meloni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il momento è grave. I contatti frenetici. Perché lo scontro in mondovisione tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky ha dimostrato che "può succedere di tutto".

 

Giorgia Meloni ha lanciato la sua proposta per cercare di ricucire dopo lo strappo alla Casa Bianca e porterà al summit di Londra l'idea di un vertice "urgente" che riconduca sulla via del dialogo Europa e Stati Uniti perché, un pensiero condiviso anche con i suoi, "in questa fase l'ultima cosa che può servire è un Occidente diviso". Ma mentre lei predica cautela anche con gli alleati, supportata anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, la Lega non perde occasione di sottolineare quell'"Evviva Trump" che fa saltare sulla sedia proprio Forza Italia. Meloni continua negli sforzi di equilibrismo che l'hanno vista esercitarsi parecchio in queste settimane. Non prende le parti né di Zelensky né di Trump, a differenza di altri leader europei e prova a riproporsi nel ruolo di "ponte" tra le due sponde dell'Atlantico che mai come ora sembrano lontane. Certo le immagini che sono arrivate da Washington hanno spiazzato anche i meloniani, perché si è trattato di una "brutta vicenda, inedita", come ammette il ministro Nello Musumeci, sottolineando che bisogna guardare a Kiev "con tutta l'attenzione che merita". Quello che è accaduto tra Russia e Ucraina, il suo ragionamento, non può essere considerato "ordinarietà", altrimenti "qualunque altro paese il giorno dopo può trovarsi i carri armati per le strade".

Matteo Salvini

 

Critica invece chi prende le parti di Zelensky e dimentica il ruolo storico degli Usa nei confronti dell'Europa il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli. "Non credo che una persona, uno Stato che ti protegge in Europa - dice - possa essere insultato nel momento in cui chiede di rivedere le condizioni". Questo è il momento di non farsi prendere "dall'emotività" o dalle scelte "azzardate", ma di "lavorare" in silenzio, è l'indicazione fatta arrivare da Meloni ai suoi. Ma mentre la premier si chiude a preparare la missione oltre Manica - che la vedrà impegnata anche in un bilaterale con il primo ministro laburista Keir Starmer - ci sono anche leghisti e azzurri a tenere alti i toni dello scontro, ingaggiando una battaglia a suon di dichiarazioni. "Matteo Salvini lo sappiamo bene, da tempo è affascinato da Trump", apre le danze il portavoce nazionale di FI Raffaele Nevi, invitando i colleghi di via Bellerio a "mantenere la calma" perché "le tifoserie non vanno mai bene in queste situazioni".

Zelensky

 

Forza Italia crede "in una Europa forte ed unita", ribadisce peraltro il segretario Antonio Tajani, che in queste ore non ha mai interrotto il filo diretto con la premier. "Dialogare - dice anche Maurizio Lupi - non vuol dire assecondare. Non si deve rincorrere Trump sempre: quando dice cose che non si condividono bisogna avere il coraggio di dirlo". Ma il leader leghista, via social, punta invece il dito contro chi, a Bruxelles, "usa ancora toni bellicistici" mentre "l'Italia ha il diritto e il dovere di lavorare, insieme agli Stati Uniti a evitare la Terza guerra mondiale": lo stesso scenario paventato da Trump al presidente ucraino nei momenti più caldi della lite nello Studio Ovale. E i suoi, come il responsabile Esteri Paolo Formentini, vanno oltre, accusando "Ursula von der Leyen di portare l'Ue nel burrone". Non bisogna, secondo i leghisti "stare ad aspettare Macron e compagnia" mentre il presidente Usa sta "imponendo un cambiamento epocale" con tanto di "evviva Trump" in chiusura. La rissosità interna al centrodestra non semplifica la ricerca di un punto di equilibrio da parte della premier stretta tra le esagerazioni del presidente americano e la necessità di non schiacciarsi su posizioni troppo europeiste che la scoprirebbero a destra lasciando campo al leader leghista.

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