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Cinquant'anni dall'aggressione a Ramelli. Valditara contestato a Milano

Cinquant'anni dall'aggressione a Ramelli. Valditara contestato a Milano

Cerimonia nella sua scuola e nuovo francobollo

MILANO, 13 marzo 2025, 15:16

Redazione ANSA

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Ramelli: Valditara al Molinari, grida  'fuori fascisti da scuola ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ramelli: Valditara al Molinari, grida 'fuori fascisti da scuola ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una cerimonia nella sua scuola e la presentazione di un francobollo a lui dedicato: a 50 anni dall'aggressione a colpi di chiave inglese di cui fu vittima, Milano ricorda Sergio Ramelli, studente militante del Fronte della Gioventù, ucciso da Avanguardia operaia.

Ferito gravemente nell'agguato del 13 marzo in via Paladini, mentre stava rientrando a casa, Ramelli morì in ospedale il 29 aprile 1975, pochi mesi prima del suo diciannovesimo compleanno.
 
Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara è arrivato all'istituto Molinari di Milano per la cerimonia di apposizione di una nuova targa per Sergio Ramelli.
Una decisione contestata dal consiglio di istituto e dal collettivo degli studenti Cosmo che ha organizzato un presidio all'esterno dei cancelli della scuola con cartelli con scritto 'Molinari antifa' e 'Valditara la nostra scuola non è un palco'.
All'arrivo del ministro, i ragazzi hanno iniziato ad urlare "fuori i fascisti dalle scuole'. 

Valditara, oggi giorno simbolo del rispetto delle idee diverse - "Ho voluto che questa giornata fosse trasformata in una giornata simbolica, di come si debba rispettare chiunque abbia delle idee anche diverse": il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha spiegato così la scelta di apporre una nuova targa in memoria di Sergio Ramelli, al posto di quella dedicata al militante del fronte della gioventù aggredito esattamente 50 anni da esponenti di Avanguardia operaia all'istituto Molinari, che il diciottenne morto per le ferite il 29 aprile, frequentava. "Voglio ringraziare la scuola per avere accettato l'affissione di questa targa - ha detto il ministro senza accennare alla contrarietà del Consiglio d'istituto e alle proteste di alcuni studenti all'esterno -. Lo ritengo un giorno importante per commemorare un ragazzo ucciso 50 anni fa". Valditara ha ricordato la vicenda di Ramelli che si era avvicinato al Fronte della gioventù dopo che un suo tema che condannava gli omicidi delle Brigate rosse e il silenzio riguardo all'omicidio di due esponenti del Movimento sociale lo aveva reso un bersaglio. "Innanzitutto un ragazzo, la morte di qualsiasi ragazzo deve essere sempre rispettata e commemorata perché la persona umana non ha appartenenza politica. Un ragazzo innocente" ha sottolineato. "Non era un picchiatore, un violento" ha osservato, che "aveva avuto il coraggio di esprimere le proprie idee, quel tema venne affisso nei corridoi della scuola e da quel momento per lui iniziò l'inferno. Quindi un omicidio che matura purtroppo all'interno del mondo della scuola". "È all'interno della scuola - ha aggiunto - che lui subì minacce, violenze, fu picchiato e costretto ad abbandonare la scuola. Pensate la gravità di questo fatto. Proprio perché noi vogliamo mettere al centro la persona e crediamo fortemente nei valori della nostra Costituzione, ho voluto che questa giornata fosse trasformata in una giornata simbolica, di come si debba rispettare chiunque abbia delle idee anche diverse".

Video Ramelli, Valditara: 'La morte di un ragazzo non ha appartenenza politica'

Bignami commosso in Aula ricorda Ramelli - "Per la comunità di destra Ramelli ha rappresentato e rappresenta ha un grande significato" e "mi piace pensare che sia vissuto in questi anni un pezzettino di Sergio nel cuore di ognuno di noi". Lo ha detto il capogruppo di FdI Galeazzo Bignami intervenendo in Aula alla Camera e ringraziando i colleghi per l'ok alla chiusura dei lavori anticipata per consentire ai parlamentari di partecipare a Milano alla cerimonia commemorativa per Sergio Ramelli. Bignami si è commosso ricordando Ramelli con le parole della madre.

 "A 50 anni dalla vigliacca aggressione che portò alla sua morte dopo giorni di interminabile agonia, non c'è pace per Sergio Ramelli. Proviamo vergogna per chi ancora si permette di capovolgere il libro dedicato alla sua memoria esposto in un negozio, o per chi trova opportuno opporsi a dedicargli una targa in una scuola. Più provano a infangare il suo nome e a nascondere la sua storia, più ricorderemo con determinazione l'infame violenza che ha portato al massacro di uno studente che osò sfidare il male delle Brigate Rosse in un tema a scuola, e per questo ucciso senza pietà sotto casa sua, a colpi di chiave inglese" dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami. 

Foti, ancora odio, ma noi lo ricordiamo - "Nel cinquantesimo anniversario della sua brutale aggressione, ricordiamo Sergio Ramelli, il giovane di destra condannato a morte dai militanti di Avanguardia operaia per aver denunciato in un tema i primi due omicidi compiuti nel 1974, a Padova, dalle Brigate Rosse. In una Nazione democratica, è molto grave che ancora oggi ci sia chi compie gesti di odio, piccoli e meschini, come capovolgere il libro che narra proprio la storia di questo giovane militante, morto solo per aver espresso la propria opinione". Così Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr. "Anche l'affissione di una targa in suo ricordo - prosegue Foti - che sarà inaugurata oggi dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara e dalla Sottosegretaria Paola Frassinetti, è - per i nostalgici degli anni di piombo e della violenza di sinistra - motivo di protesta, di presa di distanza, di censura. Bene ha fatto il ministro Urso a proporre anche un francobollo commemorativo della vittima di questa triste vicenda, che verrà presentato sempre oggi a Milano". "Di una cosa siamo certi - conclude Foti - Non sarà la sinistra intolleranza di violenti ad impedirci di ricordare l'efferato delitto perpetrato nei confronti di un giovane colpevole solo di essere di destra nella Milano degli anni '70". 

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