Anche la Sardegna a supporto di
"Liberi Subito", la campagna di raccolta firme per la legge di
iniziativa popolare promossa dall'associazione Luca Coscioni in
tutte le regioni per garantire tempi certi e procedure chiare
per l'accesso al suicidio medicalmente assistito, così come
stabilito dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale.
Il jazzista di fama internazionale Paolo Fresu, la cantante
Claudia Aru, l'ex senatore Luigi Manconi, la cantante e attrice
Rossella Faa e le artiste Lucidosottile sono alcune delle
personalità appartenenti al mondo della cultura, della politica,
dell'arte e della musica che hanno espresso il loro appoggio.
"In Sardegna - afferma Marco Cappato, tesoriere
dell'associazione Luca Coscioni - tutti i gruppi di maggioranza
hanno firmato la nostra proposta di legge sul fine vita "Liberi
Subito", presentata pubblicamente a novembre dello scorso anno,
ma da allora non ci sono stati passi avanti: la discussione non
è mai iniziata. Chiediamo che la proposta sia finalmente
calendarizzata. La stessa presidente Todde recentemente ha
dichiarato che "la legge è stata depositata e ora deve passare
in commissione per essere discussa. Saremo probabilmente, tempi
permettendo, la seconda regione d'Italia ad approvarla".
"Anche il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini
- prosegue Cappato - aveva dichiarato che "la Sardegna farà da
apripista in Italia sulla legge per il fine vita, ai primi del
2025 sarà approvata'. È ora di passare dalle dichiarazioni ai
fatti".
Nei video messaggi rivolti al Consiglio regionale si chiede
di velocizzare l'iter, da tempo bloccato in Sardegna. "Il
Consiglio regionale- dice Manconi - può legiferare sulla materia
che riguarda davvero l'intera popolazione e che richiama temi
fondamentali come il dolore, cioè la sofferenza fisica e la
patologia, riguarda la condizione dei malati terminali, riguarda
l'accanimento terapeutico e quel diritto essenziale della
persona umana che è il diritto a una morte dignitosa".
Per Fresu "è importante che sia avviata al più presto una
discussione in consiglio regionale per offrire ad ogni cittadino
le stesse garanzie e gli stessi diritti affinché il
riconoscimento della dignità personale non resti un diritto
esistente solo sulla carta, ma diventi una realtà per l'intera
comunità. Fatelo subito, si tratta di diritti, di uguaglianze e
soprattutto di umanità".
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