A 25 anni dall'ultima revisione, cambia la liturgia delle esequie del Papa, con le indicazioni volute dallo stesso Francesco per semplificare e adattare alcuni riti della celebrazione.
E, tra le nuove regole liturgiche e quelle dettate dalle scelte personali del pontefice, si riconfigurano ora completamente il percorso e le tappe dell'insieme del rito funebre.
Che, sempre per volontà di Francesco, si concluderà fuori dal colonnato del Bernini, con la processione che porterà la salma del vescovo di Roma da San Pietro alla Basilica di Santa Maria Maggiore, dove verrà inumata, sempre per volontà del pontefice, nella Cappella Paolina che Papa Paolo V fece costruire nel Seicento per custodire l'icona bizantina della Salus Populi Romani, la Madonna con Bambino a cui Francesco è sempre stato devoto.
Nonostante le innovazioni poste dalla seconda edizione tipica dell'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, approvata nell'aprile dello scorso anno dal Papa, il rito funebre continua comunque a essere scandito da tre momenti liturgici distinti, detti "stazioni", riformulati però con un'impostazione più snella.
LA PRIMA STAZIONE.
Si parte dalla casa del defunto che in questo caso, sempre per volontà di Francesco, è collocata a Santa Marta, la residenza che prende il nome dalla chiesa che i romani chiamavano "il lume di San Pietro" e dalla casa adiacente nata come un piccolo ospedale nel 1538 e che rimase tale fino al 1726. È la prima stazione, quella in cui è avvenuta la constatazione ufficiale della morte nella cappella privata, seguita dalla vestizione con i paramenti sacri e dalla sistemazione del corpo nella bara.
LA SECONDA STAZIONE.
Da Santa Marta la bara sarà trasferita direttamente nella Basilica di San Pietro. La processione della traslazione percorrerà la Piazza Santa Marta e la Piazza dei Protomartiri Romani; dall'Arco delle Campane uscirà in Piazza San Pietro ed entrerà nella Basilica Vaticana attraverso la porta centrale per poi essere deposta presso l'altare della Confessione. È lì che per tre giorni il feretro verrà esposto per l'ultimo saluto dei fedeli. La cerimonia funebre si presume che verrà anche questa volta celebrata, alla presenza di capi di Stato e delegazioni da tutto il mondo, sul sagrato della basilica di San Pietro.
LA TERZA STAZIONE
Dopo la messa esequiale il feretro di Francesco verrà chiuso e quindi trasferito nel luogo di tumulazione che non sarà nelle Grotte Vaticane, come per i suoi predecessori, ma, appunto, a Santa Maria Maggiore. Questa stazione ha subito un significativo snellimento con la nuova liturgia che ha eliminato la deposizione e chiusura della bara di cipresso in una seconda di piombo e in una terza di rovere o di altro legno e che ha anche introdotto indicazioni per l'eventuale sepoltura in un luogo diverso dalla basilica Vaticana. Il tragitto che il feretro seguirà per raggiungere la Basilica tuttavia non è ancora noto. D'altra parte sono quasi duecento anni che l'evento non si verifica, tranne, di "recente" il caso di due pontefici, Pio XII e Paolo VI, entrambi deceduti a Castel Gandolfo. Proprio Pio XII, durante l'Anno Mariano, nel 1954, onorò l'icona della Salus Populi con una processione che partiva da Santa Maria Maggiore per arrivare a San Pietro. Mentre la Via Papalis era il tragitto che i papi compivano in corteo ma la processione avveniva dopo la consacrazione in San Pietro, per prendere possesso del Laterano, sede del loro vescovado, e arrivava quindi alla Basilica di San Giovanni.
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