E' la liturgia della Parola al centro del rito della traslazione, oltre alle preghiere di intercessione e il canto dei salmi.
La Liturgia della Parola deve essere celebrata in modo da aiutare la meditazione. Sono quindi necessari anche brevi momenti di silenzio perchè i presenti, con l'aiuto dello Spirito Santo, accolgano la parola di Dio. La lettura del Vangelo costituisce infatti il culmine della Liturgia della Parola.
Stamani la liturgia è partita con il canto di una breve frase (Antifona): "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno".
Un momento toccante è stato quando il camerlengo Farrell ha pronunciato queste parole: "Fratelli e sorelle carissimi, con grande commozione accompagniamo le spoglie mortali del nostro Papa Francesco nella Basilica Vaticana, dove ha esercitato spesso il suo ministero di Vescovo della Chiesa che è in Roma e di Pastore della Chiesa universale. Mentre lasciamo questa casa, ringraziamo il Signore per gli innumerevoli doni che, tramite il suo servo, il Papa Francesco, ha elargito al popolo cristiano, e supplichiamolo perché, misericordioso e benigno, conceda a lui l'eterna dimora nel regno dei cieli e doni il conforto della superna speranza alla famiglia pontificia, al suo popolo santo che vive in Roma, a tutti i fedeli sparsi nel mondo".
Tra i sei salmi letti durante la processione si è partiti con il 22: 'Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla' alternati ad altre 5 antifone cantate. Quindi è stata la volta delle 'Litanie dei Santi' per poi arrivare alla lettura di un passo del Vangelo di Giovanni che, tra l'altro, recita: 'Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perchè l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro'.
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