Le operazioni di voto per l'elezione del pontefice durante il conclave avvengono tramite scrutinio che si divide a sua volta in tre fasi antescrutinium, scrutinium vere proprieque, post-scrutinium.
Si tratta di uno scrutinio "segreto e per iscritto" che fu introdotto per la prima volta nel 1621 Gregorio XV. Fino all'elezione di Giovanni Paolo II era possibile eleggere il Papa anche in altri due modi: "per acclamazione" che "si ha quando i cardinali elettori, come ispirati dallo Spirito santo, liberamente e spontaneamente proclamino uno, all'unanimità e a viva voce, sommo pontefice"; "per compromesso", che si aveva quando "per circostanze particolari, i cardinali elettori, nessuno dissenziente, affidano ad un gruppo di loro il potere di eleggere, al posto di tutti, il pastore della Chiesa cattolica"
Il gruppo doveva essere composto da un numero dispari di cardinali: da minimo di 9 a un massimo di 15. In passato era in vigore anche "l'accesso" la possibilità per il cardinale di modificare la propria scelta alla fine dello scrutinio.
Nell'antescrutinium l'ultimo cardinale diacono sorteggia tre scrutatori, tre revisori e tre infirmarii (raccolgono i voti dei cardinali infermi nella residenza Santa Marta). I cerimonieri consegnano delle schede bianche a ogni elettore con la scritta ''Eligo in summun Ponteficem''sotto cui va indicato il nome del prescelto, poi lasciano la Sistina.
Nello scrutinium vere proprieque ogni cardinale compila in segreto la scheda, la piega a metà e tenendola sollevata la porta all'altare con le urne e giura "Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto" e inserisce la scheda nell'urna.
Nella terza fase il primo scrutatore agita l'urna e il terzo scrutatore trasferisce le schede a una a una dentro un altro calice. Gli scrutatori si siedono davanti all'altare. Il primo apre una scheda e legge il nome, il secondo ripete la procedura, il terzo annota il nome e lo legge a voce alta poi fora le schede con un ago sulla parola 'eligo' e le lega insieme con un filo. Dopo ogni votazione le schede vengono bruciate.
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