Blase Cupich, 76 anni, statunitense, arcivescovo di Chicago, viene considerato un prelato ultra-progressista.
Originario di Omaha in Nebraska, si laurea in Filosofia negli Usa e studia teologia a Roma alla Gregoriana. Nel 1998 diventa vescovo, a Rapid City nel Sud Dakota. Ma il primo incarico davvero importante arriva nel 2010. Viene mandato a guidare la diocesi di Spokane, nello stato orientale di Washington, sconvolta dallo scandalo degli abusi sessuali dei sacerdoti. Deve affrontare le cause legali contro la diocesi, che rischiano di mandarla in rovina. Riesce a salvare le scuole cattoliche dalla chiusura e a rilanciarle. Il suo lavoro è così efficace che viene nominato dalla Conferenza episcopale americana alla guida della Commissione per la protezione dei minori.
Nel 2014 viene nominato arcivescovo metropolita di Chicago, e due anni dopo diventa cardinale. Negli anni si fa notare per le sue posizioni molto progressiste. Vieta ai suoi sacerdoti di pregare davanti alle cliniche abortiste dell'associazione Planned Parenthood e di sostenere l'associazione anti-abortista 40 Days for Life. Chiede rispetto per i gay e le lesbiche, e sostiene il documento di Francesco "Fiducia supplicans" che permette la benedizione delle coppie omosessuali.
Si dice aperto a discutere di diaconi donne, e ritiene che la Chiesa debba affrontare la questione del riscaldamento globale. E' un sostenitore della sinodalità, l'impostazione di papa Bergoglio per una chiesa più aperta ai contributi dei fedeli. Nel 2021, dopo la pubblicazione di Traditionis Custodes, è stato fra i primi vescovi a mettere restrizioni sulla Messa tradizionale. L'anno scorso è stato due volte al centro di polemiche sollevate dai cattolici tradizionalisti, molto forti negli Stati Uniti. Cupich è stato criticato per aver invitato i fedeli a ricevere la comunione in piedi, e non in ginocchio. Poi per aver pronunciato una preghiera alla Convention democratica, nonostante il forte sostegno del partito all'aborto.
L'arcivescovo di Chicago è stato attaccato perché ritenuto troppo morbido nei confronti dei politici cattolici favorevoli al diritto di aborto (pro-choice). L'arcivescovo scomunicato Carlo Viganò, ex nunzio negli Stati Uniti, nel 2018 lo ha accusato di essere stato nominato a Chicago su iniziativa del cardinal Theodor McCarrick, poi ridotto allo stato laicale per abusi sessuali. Cupich ha risposto che le accuse di Viganò erano "ideologiche".
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