La Sampdoria è retrocessa in Serie
C per la prima volta nella sua storia. L'anno nero per quelli
che un tempo erano i gloriosi blucerchiati si è chiuso sul campo
di Castellamare di Stabia con un pareggio che non basta per la
salvezza diretta e nemmeno per l'aggancio ai play out. Una fine
ingloriosa di una stagione nata male e conclusa peggio con
aspettative da prima classe, visto la campagna acquisti estivi
con colpi a ripetizione, che si sono tradotte in un dramma
sportivo. Come testimoniano le lacrime in campo della squadra.
E' stata una stagione per la Samp scandita dal cambio in
panchina di quattro allenatori (Pirlo, Sottil, Semplici ed
Evani) senza trovare mai un'identità definitiva per dare
continuità ai risultati. E neppure la rivoluzione nel mercato
invernale è servita per il cambio di passo col ds Pietro Accardi
che ha fatto tanti movimenti come Sibilli, Oudin, Cragno e
Altare, solo per citarne alcuni, senza dare veramente una
scossa. Qualche segnale di risveglio con il ribaltone nel segno
della dorianità dopo l'arrivo seppur senza ruolo di Roberto
Mancini con Evani e Lombardo in panchina e Andrea Mancini come
ds era apparso con la vittoria sul Cittadella, poi la sconfitta
a Carrara e il pareggio con tante ombre in casa con la Cremonese
hanno riportato la Samp nei bassifondi. La vittoria con la
Salernitana - diretta avversaria nella corsa disperata alla
salvezza sembrava aver riportato un raggio di luce. Tutto nei 90
minuti finali, che sono stati fatali: il pareggio di
Castellamare di Stabia ha emesso il verdetto: retrocessione
diretta, una posizione neppure immaginabile per una squadra dal
monte ingaggi di 20 milioni di euro con vip della serie B come
Tutino e Coda. Per una società che ha saputo conquistare uno
scudetto, vinto Coppe Italia e Coppa delle Coppe, che ha avuto
in campo campioni come Vialli, Mancini, Cerezo, Gullit, Francis,
Souness, Veron e Seedorf una storia che mai aveva toccato il
fondo così.
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