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Sinner: 'Non auguro a nessuno quello che ho passato io. Ho pensato anche di smettere'

Sinner: 'Non auguro a nessuno quello che ho passato io. Ho pensato anche di smettere'

Il tennista al Tg 1. Fatto fatica ad accettare questi 3 mesi

ROMA, 29 aprile 2025, 21:25

Redazione ANSA

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Sinner - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sinner - RIPRODUZIONE RISERVATA

 'attesa è quasi terminata. Ancora poche ore, pochi giorni e Jannik Sinner farà il suo rientro in campo dopo la sospensione concordata con la Wada per il caso Clostebol. La cornice di Roma è perfetta per il ritorno del numero 1 al mondo che ad accoglierlo avrà migliaia di tifosi e gli occhi di mezzo mondo addosso: "E' un torneo così speciale per me. Rientro sicuramente con una mentalità un po' diversa", ha ammesso il ragazzo di Sesto Pusteria. Un faccia a faccia che la tv di Stato ha mandato in onda subito dopo il telegiornale: segno del rilievo che l'Italia dà al suo campione.
Sinner si è aperto, raccontando questi tre mesi lontani dal tennis giocato ma anche il periodo precedente alla squalifica e anche lo scoramento quando, dice "ho pensato di mollare tutto".
"In campo non mi sentivo come un giocatore dovrebbe sentirsi - dice in proposito l'azzurro - Noi ci alleniamo tanto per divertirci quando giochiamo una partita bella. Questo divertimento, giorno dopo giorno, per me è andato via perché ho pensato ad altre cose". Al rientro "ormai non manca tanto, ci vediamo a Roma - afferma ancora il n.1 del tennis mondiale -.
Speriamo di essere abbastanza preparato ma sono molto contento di fare il mio ritorno proprio a Roma, non c'è posto più bello".


Le aspettative per un suo trionfo sono alte. Sarebbe il primo per un italiano in singolare maschile dal 1976 quando a vincere fu Adriano Panatta. E poi, in prospettiva c'è il Roland Garros.
"Per arrivare a quel punto di dire che sono a quel livello ci sono ancora tante partite", taglia corto.
Sinner ricorda i suoi momenti più belli: "Quando ho saputo che era divento il numero 1 al mondo perché non era solo il risultato ma il frutto di un anno di lavoro. Un altro momento pazzesco è quando entri sul centrale a Roma o a Torino, non sembra di essere in un campo da tennis. Sembra di essere in uno stadio di calcio".
Poi c'è stato il caso Clostebol, la sua scoperta. "In quel momento non ho proprio capito cosa sia successo. Non sapevo nulla e mi hanno dovuto spiegare. Poi ho accettato perché più che accettare non potevo fare. Ho fatto fatica ad accettare questi tre mesi, perché nella mia testa non avevo fatto nulla.
Come mi sono sentito io in campo non era come si deve sentire un giocatore. Noi ci alleniamo per divertirci in campo. La fortuna è che ho avuto delle persone intorno a me che mi hanno aiutato molto. Ho costruito una mia bolla dove non entrava nessun altro.
E questo ci ha aiutato".

E non sono mancati giudizi severi come "quelli di Djokovic o della Pellegrini" su un presunto favoritismo: "Non ho neanche voglia di rispondere. Ognuno è libero di dire quello che vuole, può giudicare e va bene. Per me l'importante è che so cosa è successo". E risponde anche alle critiche sulla residenza a Monaco. "Onestamente sto molto bene qui. Mi sento a casa. Se non fossi qua, non saprei dove andare: campi in terra e cemento, palestre incredibili, il clima è ottimo e poi ci sono tanti giocatori con cui puoi allenarti".


Ma il suo vero sogno "è sempre stato quello di diventare un pilota di Formula 1 ma non avevamo i soldi. Il calciatore? Giocavo ma non era un sogno. A me piacciono le macchine".
Infine la rivelazione: "Mai pensato di mollare? Sì... Era un momento non felicissimo ed a fine anno ho detto: "è passato quest'anno vediamo come va". In Australia non mi sentivo a mio agio neanche nella sala dove mangiano gli atleti. Alcuni giocatori mi guardavano in modo diverso. E non mi piaceva. Io ero sempre uno che scherza. Non mi sentivo a mio agio. Una ragione per la quale non ho giocato a Rotterdam era quella. Sì, c'era il riposo, la condizione fisica ma mi serviva un po' di tempo diverso con gli amici, mettere prima le persone alle quali voglio bene".
Il tennista azzurro in una intervista sul sito di Gruppo Intesa Sanpaolo parla della sua vita fuori del campo: "Tante rinunce come a uscire la sera, fare qualche sciatina in più, andare al mare - spiega - ma ho 23 anni. Ho fatto tante cose per stare in questa posizione e non voglio buttar via tutto".


Sinner è ormai una star internazionale. Pubblicità, attività benefiche in giro per il mondo. Ora anche la sua fondazione annunciata proprio ieri. Anche la sua vita privata fa notizia.
Secondo il gossip la sua nuova fidanzata è la modella russa Lara Leito. I fotografi già sperano che venga a Roma per seguirlo. 

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