"La riforma sulla separazione delle
carriere? Non so se si farà entro il prossimo Consiglio
Superiore della Magistratura del 2026, serve un po' di buona
volontà ma non è impossibile. Per il successivo, invece, ce la
faremo senza alcun dubbio". Lo ha dichiarato Francesco Paolo
Sisto, viceministro della Giustizia, intervenuto oggi a 'Spin
Doctor' condotto da Luigi Crespi e Fabio Carosi su Giornale
Radio.
"Innanzitutto - ha spiegato Sisto - ci sarà una chiamata alle
armi del popolo con il referendum, che passerà con quasi
certezza. Mi accontenterei che il referendum fosse l'anno
prossimo. Se riusciamo a chiudere le quattro letture entro
settembre, potrebbe partire già nel 2026. Voglio specificare che
se questa riforma entra in vigore oggi, funzionerà tra 7 o 8
anni".
"La posizione dell'Anm - secondo il viceministro - è
inspiegabile, voglio tranquillizzarli: non c'è un Parlamento che
può prevaricare chicchessia, perché poi c'è il referendum;
quindi, sarà il popolo a decidere. Sembra che si voglia evitare
che il popolo si pronunci su questa riforma, ma non si può
impedire nel modo più assoluto. La separazione delle carriere
era uno dei punti fondamentali della riforma della giustizia. È
una cosa elementare, stiamo cercando di dare attuazione a un
principio di geometria costituzionale piana: il giudice, che per
Costituzione è l'unico terzo e imparziale, deve essere in cima a
un triangolo isoscele che ha alla base, alla stessa distanza,
accusa e difesa. La stessa distanza che c'è tra il giudice e
l'avvocato deve esserci anche tra giudice e pubblico ministero,
tutto qui. Non si è mai visto un arbitro della stessa città di
una delle due squadre".
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