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"Sto affrontando un
periodo di prova, e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati:
fragili, in questo momento, come me. Il nostro fisico è debole
ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di
donare noi stessi, di essere l'uno per l'altro, nella fede,
segni luminosi di speranza". Lo scrive il Papa nel testo
dell'Angelus. "Quanta luce risplende, in questo senso, negli
ospedali e nei luoghi di cura! Quanta attenzione amorevole
rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si
svolgono i servizi più umili! Perciò vorrei invitarvi, oggi, a
dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei
momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un
raggio del suo amore". Il Papa, nel testo che accompagna la
preghiera mariana, ha ringraziato tutti coloro che stanno
pregando per lui e coloro che lo assistono. "So che pregano per
me tanti bambini; alcuni di loro oggi sono venuti qui al Gemelli
in segno di vicinanza. Grazie, carissimi bambini! Il Papa vi
vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi". Oggi sul piazzale
del Gemelli ci sono circa trecento bambini di varie
organizzazioni che hanno risposto all'invito del Pontificio
Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini, guidato da padre
Enzo Fortunato. Infine nell'Angelus l'appello del Papa per la
pace: "Continuiamo a pregare per la pace, specialmente nei Paesi
feriti dalla guerra: nella martoriata Ucraina, in Palestina,
Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del
Congo".
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