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Tutti i cantautori prima o poi
"passano da lì", dal confronto con i legami familiari compresa
la figura della madre: ricordata e omaggiata in modo particolare
allo scorso festival di Sanremo, torna anche nel nuovo singolo
di Gio Evan, Turno di Notte, che alla profonda nostalgia per una
persona che non c'è più unisce anche un invito a cogliere
l'attimo e a vivere intensamente perché ogni occasione persa
rimarrà con noi, chiamandoci per sempre. "In realtà tutta la
canzone è strutturata come un grande albero genealogico - spiega
l'artista - e in effetti questo è uno dei miei metodi per vedere
se sto bene, guardo se c'è qualche ramo da pulire, da
annaffiare". Classe 1988, nato a Molfetta ma cresciuto in
Umbria, a Gubbio, Gio Evan è un artista poliedrico, poeta,
cantautore, scrittore che dopo un periodo di pausa dalle scene
speso in viaggi (è tornato in Amazzonia) e scrittura si
ripresenta al pubblico anche con un tour teatrale, 'L'affine del
mondo' (in partenza da Udine il 29 ottobre per poi percorrere
tutta Italia fino a Palermo), un romanzo dal titolo 'Le chiamava
persone medicina' e in estate la due giorni dell''Evanland' ad
Assisi. Nel ritornello di Turno di Notte, che tra l'altro era
stata presentata per gareggiare a Sanremo, dove ha suscitato
molta commozione (e polemiche) il brano di Simone Cristicchi
dedicato alla madre malata, il testo dice: 'vorrei tornare a
ieri, mia madre ancora in vita'. "Non è una casualità che 30
pezzi di rapper e trapper parlano di macchine e donne e venti
pezzi di cantautori parlano di legami che ci rappresentano. Io
non avevo mai fatto un brano sulla famiglia, ma penso che per me
e gli altri prima o poi si passa da lì, il varietà del
cantautorato passa anche per i temi familiari" racconta all'ANSA
Gio Evan, al secolo Giovanni Giancaspro. "Dopo il grande saluto
che ci ha donato mia madre l'anno scorso ho cominciato un po' a
guardare la famiglia che in realtà non vedo molto: mi sembrava
bello far vedere il punto dove mi trovo. È un saluto a mia
madre, certo, perché volevo che il mio album nuovo che seguirà
al singolo partisse un po' da lei e nello stesso tempo un
omaggio a mio figlio che cresce e a mio padre che invecchia". A
Turno di Notte seguirà un album "sicuramente, ho scritto tanti
pezzi, ho fatto tanti viaggetti, mi sono arrivati tantissimi
stimoli e questo mi ha dato l'urgenza di scrivere. Dove sono
stato questa volta? Sono tornato in Amazzonia: ero stato ospite
degli indigeni Quechua in passato e quest'anno mi hanno ospitato
i Waorani. Mi stimano, diciamo che per come mi comporto sembro
un nativo .. è qui in Occidente che perdo acqua" sorride il
cantautore. Nel tour teatrale di cui propone un data zero il 28
ottobre al Teatro San Domenico di Crema c'è il sogno di 'salvare
il mondo' rivisitato e corretto: "Tutto inizia per approfondire
la storia dell'inizio del mondo. Non il big bang ma come si
inizia a unire una persona e l'altra, con due persone che vanno
d'accordo poi ne trovano una terza e poi .. alla fine ci sono
tanti accordi. Da piccoli - spiega l'artista - si sogna di
salvare il mondo ma io penso che intanto si deve salvare
assolutamente 'l'intorno': siamo precitati verso il totale, il
grande, ci siamo dimenticati dei piccoli ingranaggi, ci
allunghiamo troppo con la vista. Buddha quando arrivò in terra
disse ai suoi discepoli di non guardare oltre i due metri perché
lì' c'è una grande distrazione". Dopo Belluno e Trento "L'affine
del mondo" farà tappa il 6 novembre all'Auditorium Conciliazione
di Roma e, tra le altre date, sarà il 9 novembre all'Arcimboldi
di Milano, il 10 novembre al Verdi di Firenze, il 18 al Colosseo
di Torino via via toccando anche Bologna, Genova, Pescara,
Napoli, Bari e altre città per concludersi il 13 dicembre al
Teatro Golden di Palermo. Gio Evan comunque si esibirà dal vivo
in concerto anche in occasione del festival "Evanland", che
quest'anno ad Assisi sarà in versione "48 ore" nei giorni 26 e
27 luglio.
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