Manifestazione regionale per la Toscana di Cgil e Uil, a Firenze, nell'ambito della giornata di sciopero nazionale indetta per oggi dai due sindacati.
Partecipanti, con striscioni e bandiere hanno raggiunto il capoluogo da tutta la regione con un gran numero di pullman, oltre che con mezzi propri. Un corteo ha portato i manifestanti in piazza Santissima Annunziata. Molte migliaia i partecipanti - per la questura sono ipotizzabili 8.000 persone - che hanno sfilato da piazza Indipendenza per le vie del centro. "Una partecipazione straordinaria, sulle 50.000 persone, che ha superato le nostre aspettative - ha detto Rossano Rossi, segretario generale della Cgil Toscana - con gente ancora ferma in zona Fortezza da basso mentre il corteo è quasi a destinazione". Francesca Re David, segretaria nazionale della Cgil, nel comizio conclusivo ha ricordato che "scioperiamo contro una manovra che è per pochi e impoverisce tanti", e ha anche risposto alle polemiche dopo la precettazione del ministro Matteo Salvini: "La storia ce lo dimostra - ha detto -, in questo paese il movimento delle lavoratrici e dei lavoratori ha difeso la democrazia. Al codice Rocco non torniamo, noi siamo quelli che hanno liberato questo paese e lo hanno sempre difeso". Alla manifestazione hanno partecipato, fra gli altri, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il suo predecessore Enrico Rossi, le assessore regionali Alessandra Nardini e Serena Spinelli, il sindaco Dario Nardella, l'assessora Sara Funaro, il presidente del Consiglio comunale Luca Milani, la deputata Pd Laura Boldrini, il segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi. L'adesione media in Toscana per tutti i settori alla giornata di sciopero è stata del 77% secondo una rilevazione condotta dalla Cgil. Paolo Fantappiè, segretario generale della Uil Toscana, ha sottolineato che "con questo vogliamo rimettere al centro il lavoro e la giustizia sociale. In Italia si guadagna meno che in tutte le altre parti d'Europa, dobbiamo aumentare i salari fortemente, e questa legge di bilancio certamente non lo prevede. Dobbiamo cambiare la legge Fornero, dobbiamo pensare di mandare prima le persone in pensione. Dobbiamo tutelare il welfare, lo Stato sociale, perché la sanità va a picco, non abbiamo più una scuola pubblica efficiente, e il trasporto pubblico locale non è all'altezza di questo Paese. C'è da fare una vera lotta all'evasione fiscale, poi dobbiamo tassare il profitto, la rendita, e di meno il lavoro".
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