Il collegio di garanzia della
Regione Toscana, organo ausiliario chiamato a valutare la
conformità allo Statuto delle leggi approvate in Toscana, ha
deciso all'unanimità che le legge sul fine vita approvata
dall'Assemblea toscana il 12 febbraio scorso "non presenta le
violazioni statutarie prospettate e che dunque, in relazione ai
profili contestati, è conforme allo Statuto". Lo si legge nella
decisione presa dal collegio di garanzia che si è riunito
stamattina per esaminare il ricorso presentato dal centrodestra.
Il Consiglio regionale toscano è stato il primo a varare
norme che regolano tempi e modalità per l'accesso al fine vita
sulla base di una pdl di iniziativa popolare promossa
dall'associazione Luca Coscioni. Tre giorni dopo l'approvazione,
il 15 febbraio, Fi, Fdi e Lega in Regione hanno presentato
formale ricorso al collegio di garanzia chiedendo di valutare se
la norma sul suicidio medicalmente assistito "in assenza di una
legge statale che assicuri la necessaria uniformità", risultasse
"conforme allo Statuto della Regione Toscana con il riparto di
competenze legislative previsto in Costituzione". Un ricorso che
ha 'congelato' l'entrata in vigore della legge. L'organo
regionale aveva 30 giorni di tempo per prendere una decisione:
se si fosse espresso a favore dei ricorrenti, l'iter che ha
portato all'approvazione della legge sarebbe stato tutto da
rifare. Con la decisione odierna, invece, si dà il via libera
alla promulgazione della legge.
"Il Collegio di garanzia statutaria ha confermato la piena
conformità della legge sul fine vita allo Statuto regionale,
respingendo il ricorso presentato dal centrodestra. Un passaggio
fondamentale che conferma la validità del lavoro svolto dalla
III Commissione e dal Consiglio Regionale della Toscana. Ora le
Aziende sanitarie locali potranno procedere alla costituzione
delle commissioni previste dalla legge, così da garantire un
percorso chiaro e rispettoso per chi ne ha diritto", le parole
del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo.
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