Nel 2015 le vendite complessive di Chianti classico sono cresciute dell'8%, merito del forte trend delle esportazioni a quota 80%, ma anche di una ripresa del mercato italiano, che dopo vari anni di stasi è tornato a crescere del 2%.
Questa, in sintesi, la fotografia economica del Gallo nero in occasione del 'Chianti classico collection' l'anteprima delle annate e dei nuovi vini che andranno in commercio, in programma oggi e domani alla Stazione Leopolda di Firenze.
Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di riferimento, assorbendo circa il 31% delle vendite totali, seguiti dall'Italia al 20%, dalla Germania con il 12%, dal Canada con il 10%, da Regno Unito con il 5%, dai Paesi Scandinavi, Svizzera e Giappone al 4%, da Benelux, Cina e Hong Kong al 3%, e infine dalla Russia con l'1%. Per quel che riguarda la produzione, la vendemmia 2015, a detta di molti di eccezionale qualità, ha toccato i 292 mila ettolitri, un valore leggermente superiore alla media degli ultimi 20 anni. In Italia il territorio del Chianti Classico può essere a ragione definito come un vero e proprio 'distretto produttivo' e contare su numeri da "grande impresa", con un fatturato globale stimabile in oltre 700 milioni di euro, un valore della produzione vinicola imbottigliata di circa 400 milioni di euro e infine un valore della produzione olivicola pari a 10 milioni di euro.
"Siamo molto soddisfatti dell'andamento del mercato - sottolinea il presidente del consorzio Sergio Zingarelli - un risultato che premia il lungo lavoro di rilancio della denominazione svolto negli ultimi anni e culminato con l'introduzione della Gran selezione, la nuova tipologia di Chianti Classico sul mercato da due anni". Con un incontro alla presenza di alcuni esponenti delle storiche famiglie del vino toscano, come, tra gli altri, Piero Antinori, Francesco Ricasoli e Niccolò Capponi, il Gallo nero ha avviato oggi le celebrazioni per i 300 anni dalla nascita del Chianti classico, a opera del granduca Cosimo III de' Medici che emise un bando per delimitare l'area di produzione.
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