Al via il percorso della
candidatura del santuario di San Romedio, in val di Non,
Patrimonio mondiale dell'Umanità Unesco. Ieri la candidatura è
stata ufficializzata nel corso di un incontro fra il vice
presidente della Provincia autonoma di Trento, Mario Tonina, e i
sindaci dei Comuni interessati: Giuliana Cova di Predaia, Martin
Slaifer Ziller di Sanzeno e Luca Fattor di Romeno.
Con loro, il soprintendente per i beni culturali, Franco
Marzatico, il presidente dell'Apt val di Non, Lorenzo Paoli, il
commissario della Comunità di valle Silvano Dominici, e il
priore del santuario, padre Giorgio Silvestri.
Nel corso dell'incontro Tonina ha illustrato la complessa
procedura che potrebbe portare, entro il 2023, all'esame della
candidatura da parte del Comitato del Patrimonio mondiale
Unesco. La proposta era partita lo scorso anno in Consiglio
provinciale, con una mozione della consigliera Paola Demagri,
approvata all'unanimità, anche se in passato il tema era già
stato proposto all'attenzione delle istituzioni trentine.
Per il santuario di San Romedio, i criteri per l'inclusione
nel novero dei beni Patrimonio Unesco - sottolinea la Provincia
- potrebbero focalizzarsi sull'eccezionalità del "paesaggio
culturale", considerato come l'insieme dei valori
religioso-spirituali e paesaggistico-storici del sito.
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