"Sepp Kerschbaumer era un uomo
profondamente religioso che ha cercato di cambiare la politica
italiana in Alto Adige con tutti i mezzi pacifici possibili.
Solo quando gli scioperi della fame, le lettere circolari e
l'esposizione della bandiera tirolese vietata non riuscirono a
far cambiare la politica romana, Kerschbaumer decise di
ricorrere a mezzi illegali". Lo afferma Roland Lang, presidente
de Südtiroler Heimatbund.
L'organizzazione indipendentista, insieme alla Lega degli
Schuetzen, in vista del consueto appuntamento dell'8 dicembre a
San Paolo di Appiano in memoria dei terroristi sudtirolesi degli
anni '60, ha avviato una campagna con l'affissione di un
manifesto per "ringraziare - spiega una nota - il combattente
per la libertà Sepp Kerschbaumer per il suo impegno
disinteressato a favore del suo popolo e della sua patria".
"È importante per gli Schuetzen onorare Sepp Kerschbaumer nel
60/o anniversario della sua morte con questa campagna di
affissione a livello nazionale - spiega il comandante
provinciale dei tiratori, Roland Seppi - Naturalmente vogliamo
ringraziare anche gli altri uomini e donne che hanno partecipato
attivamente alla lotta per la libertà, nonché le famiglie dei
prigionieri che sono state improvvisamente lasciate a casa a
cavarsela da sole. Vogliamo anche ricordare coloro che non
possono ancora entrare in Alto Adige a causa del loro amore per
la patria".
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