Sono stati celebrati oggi a
Bolzano i 50 anni della denominazione di origine Doc Alto Adige.
"Una giornata storica dal punto di vista dell'economia vinicola
locale", ha affermato Andreas Kofler, presidente del Consorzio
Vini Alto Adige, durante la celebrazione al Palazzo Mercantile
di Bolzano. "Verso la metà degli Anni Settanta si privilegiava
soprattutto la quantità, benché emergessero già le prime
avvisaglie di crepe nel sistema, motivo per cui era necessario
un ripensamento", ha detto Kofler.
Tale cambiamento di mentalità ha raggiunto il suo culmine con
il decreto del presidente della Repubblica del 14 aprile 1975
che non solo ha introdotto la denominazione di origine
controllata Doc Alto Adige, ma ha fissato anche severi criteri
di qualità. "Il disciplinare di produzione del 1975 è il simbolo
di una drastica inversione di rotta e al contempo della
lungimiranza e del coraggio dei responsabili dell'epoca",
afferma Andreas Kofler.
Nel 2024 sono state, inoltre, ufficialmente riconosciute 86
unità geografiche aggiuntive (Uga) che, a partire dall'ultima
vendemmia, possono essere indicate in etichetta come indicazioni
geografiche aggiuntive. "Gli amanti del vino possono ora
identificare con una precisione ancora maggiore da quali vigneti
provengono le uve dei vini", afferma Martin Foradori Hofstätter,
vicepresidente del Consorzio Vini Alto Adige.
Affinché la Doc Alto Adige possa mantenere la sua promessa di
qualità e provenienza anche 50 anni dopo la sua introduzione, il
Consorzio Vini Alto Adige e la Camera di commercio hanno messo
in vigore un rigoroso sistema di gestione e controllo. "La
Camera di commercio di Bolzano ha contribuito in modo
determinante all'attuazione della viticoltura di qualità e
continua ancora oggi, collaborando a stretto contatto con il
Consorzio Vini Alto Adige", afferma il Presidente della Camera
di commercio Michl Ebner.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA