Un quarantenne ed una donna poco
più che ventenne, entrambi di origine campana e con precedenti
di polizia, sono stati arrestati per aver truffato un'anziana
facendosi consegnare con l'inganno gioielli e monili in oro per
un valore di oltre 10.000 euro. I due, lunedì 28 aprile, si sono
presentati a casa della donna, in val Rendena, in Trentino, e,
pur non indossando la divisa, si sono qualificati come
appartenenti all'Arma dei Carabinieri. Hanno raccontato
all'anziana che la sua autovettura era stata vista allontanarsi
velocemente dopo una rapina in una gioielleria di Trento e che
avrebbe dovuto consegnare tutti i preziosi che aveva in casa per
escluderli dalla refurtiva. L'anziana, spaventata, ha consegnato
tutti i gioielli che aveva in casa sicura del fatto che le
sarebbero stati riconsegnati. I due poi si sono allontanati.
Le indagini sono state avviate verso l'ora di pranzo quando
alcuni cittadini residenti in Rendena hanno segnalato alla
Centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Riva del Garda
di essere stati contattati da finti Carabinieri che gli
chiedevano di consegnare oro, denaro o preziosi per evitare
l'arresto di un parente che aveva cagionato un grave sinistro
stradale. Grazie anche alla campagna informativa disposta nei
mesi scorsi dal Comando provinciale di Trento, nessuno dei
tentativi è però andato a buon fine. In zona sono state inviate
tre pattuglie e, grazie ad una intensa attività informativa, è
stata individuata un'auto sospetta, fermata dai Carabinieri di
Pieve di Bono a Tione. Sul posto sono quindi arrivati anche i
militari delle Stazioni di Campiglio e Tione, oltre che
personale della Polizia Locale delle Giudicarie impegnato nelle
ricerche.
Addosso alla donna sono stati rinvenuti 41 monili tra fedi,
anelli, braccialetti e orecchini ed è a questo punto che,
ricostruendo il percorso fatto dai truffatori, i Carabinieri
hanno individuato l'abitazione dell'anziana circuita dalla
coppia, a cui sono stati restituiti i gioielli. Altri monili in
oro non riconosciuti dalla vittima come propri e del valore
apparente di circa 5.000 euro sono sotto sequestro, in modo da
individuare i legittimi proprietari.
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