(di Luciano Fioramonti)
La magia della musica nel silenzio,
tra vette maestose e paesaggi mozzafiato. Dal 1995 oltre 900
artisti da tutto il mondo sono saliti dalle valli verso i rifugi
e le cime leggendarie del Trentino accanto ai camminatori
diventati poi il pubblico dei concerti gratuiti di classica,
jazz, musica etnica e pop. L'edizione 2025 dei Suoni delle
Dolomiti celebra il traguardo particolare dei 30 anni con oltre
un mese di appuntamenti dal 27 agosto al 4 ottobre. L'anteprima
è fissata il 6 giugno con Alessandro Baricco e l'ensemble
francese di musica medioevale Diabolus in Musica al Rifugio
Fuciade nel gruppo della Marmolada; l'apertura sarà con l'
ensemble dei Wiener Philharmoniker alla Malga Tassulla, nelle
Dolomiti di Brenta; e la chiusura con i giovani dell' Orchestra
Europea e dell' Orchestra Stauffer ancora al Fuciade per la
Pastorale di Beethoven. In mezzo gli appuntamenti - alcuni
speciali come quello all' alba, alle 6:30, il 4 settembre sul
Col Margherita - con nomi di spicco da Paolo Fresu con l'
Orchestra Haydn, a Giovanni Sollima con il mandolinista Avi
Avital, a Elio e gli oboisti dei Berliner nel Flauto Magico, al
trekking dal 12 al 14 (a pagamento) da Madonna di Campiglio al
Rifugio Brentei con il Quartetto Prometeo e Mario Brunello,
violoncellista applaudito in Italia e all' estero, che partecipa
al Festival dalla prima edizione e da una decina d' anni ne è il
direttore artistico.
Allora, Brunello, che cosa è cambiato da allora, che cosa
dice di nuovo questa proposta? ''Abbiamo volutamente mantenuto
il format che ci ha dato molte soddisfazioni - dice all' ANSA -
ma per il trentennale il segnale ci doveva essere. L' anteprima,
l' inizio e la fine sono state pensate per riflettere sul
passato e il futuro della musica. L' interesse centrale nel
trovare un nuovo Suono delle Dolomiti è stato il concorso
intitolato a Paolo Manfrini, l' inventore del festival, morto
nel 2018, con la chiamata ai giovani gruppi interessati a
mettere insieme arte e natura''. Delle oltre 50 richieste di
partecipazione, la giuria ne ha valutate 48 scegliendone tre tra
le quali l' hanno spuntata le ragazze del trio vocale jazz Le
Scat Noir, che si esibiranno il 2 settembre ai Laghi di
Bombassei, in Val di Fiemme. Che cosa hanno insegnato questi 30
anni? ''Che la musica con la emme maiuscola sta bene ovunque.
che i grandi spazi diventano generatori di arte e non hanno
bisogno di cornici anche se noi possiamo dirlo perchè le
montagne più belle del mondo''. La novità da allora - osserva -
''è stato mettere insieme le persone che amano natura, arte e
musica, farle camminare insieme facendo vivere una esperienza
molto personale. Non è la massa di persone che si riunisce in
una sala da concerto. E' un pubblico che si costruisce passo
dopo passo, fatica dopo fatica, che si accomoda sul prato o
sulla roccia che più gli piace per ascoltare''. I Suoni -
osserva Brunello - ''hanno contribuito ad allargare l' idea che
la montagna si può vivere anche senza sfruttarla, raccogliendo
quello che gli occhi degli artisti riescono a vedere in più. Si
è consolidato il rispetto per la natura. L' atteggiamento che
era di pochi, degli abitanti del posto ha contagiato il
pubblico. Molte volte ho visto spettatori chiedere attenzione al
luogo, di lasciare la montagna come la si è trovata''. Il fatto
che la tecnologia per forza di cose non possa entrare in questo
festival costringe a restare concentrati sulle sette note senza
troppi fronzoli. ''La musica fra le Dolomiti serve a portare con
sé la bellezza che si può creare e formare all' istante, a
fruire di quest'aria pura, di questi spazi e di questa luce
meravigliosa. E' un rendersi conto di che ricchezza abbiamo
dentro di noi, con noi e di poterla condividere con gli altri''.
Questa esperienza ha insegnato molto a Brunello. ''Ho capito che
il mio suono in queste situazioni è unico, non fruisce dell'
acustica della bella sala, della storia del Musikverein dove ha
suonato Beethoven o Brahms. In questi spazi il mio suono è
quello che esce in quel momento dallo violoncello. Tanti
musicisti passati in questi 30 anni hanno apprezzato molto
questo aspetto, trovarsi a tu per tu con il loro strumento''.
Negli ultimi anni Il Festival, organizzato da Trentino Marketing
con le aziende per il turismo delle valli che ospiteranno gli
spettacoli, si è data attenzione particolare ai concerti
inclusivi - quattro in questa edizione - per le persone con
disabilità. Proprio una donna cieca fu protagonista nel primo
concerto della prima edizione dell' episodio che Brunello
continua a raccontare come il più suggestivo e rivelatore della
storia dei Suoni. ''Arrivò su in ritardo quando il concerto era
già finito. Ci fece capire che non era venuta per vedere il
panorama con il sottofondo della musica, ma a sentire la musica
in mezzo alle montagne pur non vedendole. Con Paolo ci siamo
detti: Ecco, questa è la ragione per fare il festival''.
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