Si è tenuta a Spoleto la prima
edizione di "Sport testimone di carità", evento promosso dalla
Caritas diocesana in collaborazione con la pastorale familiare,
quella giovanile e quella liturgico-sacramentale.
"L'obiettivo - afferma in una nota della dicesi don Edoardo
Rossi, direttore della Caritas - è stato quello di trasmettere
ai partecipanti un modo essenziale di vivere lo sport, nella
sana competizione, nel valorizzare tutti i componenti della
squadra. Lo sport include. E compito della Caritas è anche
quello d contribuire a riportarlo ai suoi veri valori".
Hanno aderito diversi bambini, adolescenti e giovani che si sono
cimentanti con il calcio, la pallavolo, la boxe, la staffetta,
il salto in lungo, la gincana, il vortex. La giornata si è
conclusa con la messa celebrata dall'arcivescovo di
Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo nella parrocchia del Sacro
Cuore a Spoleto. Nell'omelia il presule ha sottolineato che
"carità significa essere qualcuno per gli altri. Lo sport
insegna ad avere una disciplina, ad essere fedeli ad un
progetto, trasmette la ricchezza di fare squadra e stare insieme
prendendosi cura gli uni per gli altri. L'importante non è
essere primi, ma essere in campo tutti insieme. Dalle regole
dello sport impariamo che è necessario ad avere delle regole per
la nostra vita. Carità allora - ha concluso l'arcivescovo - non
è solo l'aiuto materiale a chi è in difficoltà, ma è anche
trasmissione di valori come l'accoglienza reciproca e il bene di
tutti".
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