"L'Associazione degli ex
parlamentari della Repubblica, alla quale sono iscritto, mi ha
inviato il testo di un telegramma di solidarietà che ha inviato
a Mattarella a nome, è detto, 'di tutti i 1500 ex parlamentari'.
Ho risposto in questo modo: 'Millecinquecento meno uno: il
sottoscritto'": lo fa sapere l'ex senatore umbro Leonardo
Caponi.
"Probabilmente - aggiunge - anche altri. Io non solidarizzo
con Mattarella - spiega - dal quale non mi sento rappresentato
né come ex parlamentare, né come cittadino italiano. Definire
nazista un Paese che ha pagato con 27 milioni di morti la guerra
contro il nazismo e la sua sconfitta, e che era stato invaso
dalle armate tedesche e dall'esercito italiano al loro servizio,
è un falso storico e una accusa politica infondata,
propagandistica e offensiva. Non capisco che cosa spinga
Mattarella a scavare un fossato sempre più profondo fino a
diventare incolmabile e a continuare a spargere odio verso un
Paese al quale ci hanno legato vincoli di amicizia storici e
culturali profondi e al di là dei regimi politici, comuni
interessi economici".
"Continuare il conflitto armato in Ucraina - osserva Caponi -
vuol dire mantenere aperto un pericoloso focolaio di guerra che
potrebbe espandersi a tutto il continente e soprattutto, rendere
sempre più concreto e incombente il rischio di una terza guerra
mondiale presumibilmente termonucleare. Sembra che adesso, anche
in virtù della iniziativa del nuovo Presidente americano, si
apra uno spiraglio per la ripresa di un dialogo pacifico tra due
grandi potenze, Usa e Russia (senza escludere la Cina) e, invece
di aiutarlo, l'iniziativa di Mattarella pare rivolta a sabotare
questo processo che può costituire un sospiro di sollievo per
tutta l'umanità".
"Per di più - osserva ancora Caponi - il presidente
Mattarella non adempie al suo dovere supremo di Custode della
Costituzione che non è una Costituzione presidenzialista, cioè
non autorizza il Capo dello Stato a intervenire nelle questioni
politiche e si pronuncia nella maniera più netta e forte contro
la guerra come strumento di risoluzione delle controversie
internazionali vietandone, espressamente, la partecipazione ad
essa del nostro Paese".
"Caro presidente Gargani - ha quindi risposto Caponi
all'Associazione degli ex parlamentari - anche se con rammarico,
mi dissocio pertanto dal telegramma che la nostra associazione
da te presieduta, ha inviato al Presidente della Repubblica.
Cordiali saluti".
Leonardo Caponi, senatore per due legislature, era stato
eletto nel '94 con il Prc, passando poi al Pdci. Dal 1996 al
2001 ha presieduto la commissione industria di Palazzo Madama.
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