Il teatro "San Carlo" di
Foligno sarà il palcoscenico della prima nazionale di "Francesco
- Il Cantico", spettacolo che celebra gli 800 anni del Cantico
delle Creature e anticipa il centenario della morte di San
Francesco nel 2026. Commissionata dal vescovo delle diocesi di
Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, Domenico
Sorrentino, alla compagnia stabile del Teatro San Carlo, l'opera
debutterà venerdì 14 marzo alle 21.00, con cinque repliche fino
al 23 marzo.
Il lavoro porta in scena un San Francesco inedito, raccontato
dalla spogliazione alla morte attraverso flashback narrati da un
personaggio insolito. Il copione è firmato dal giovane
drammaturgo folignate Massimo Bernardo Dolci, con la consulenza
di don David Girolami e padre Felice Autieri, e si basa su testi
del vescovo Sorrentino e fonti francescane. Originali anche le
musiche, composte da Eleonora Beddini, e i costumi realizzati da
Daniele Gelsi, tra cui due abiti del film Fratello Sole, Sorella
Luna di Franco Zeffirelli. La scenografia riproduce l'antica
porta del vescovado di Assisi, creata da Sonia Vathaj, Franco
Schiavoni e Massimo Rindi su disegno di Michele Pelliccia.
L'evento coinvolge oltre 200 persone, tra attori della
compagnia stabile, giovani del progetto teatrale musicale
Protemus della diocesi, del progetto "Chicco di grano" e i
tecnici. Recitazione, canto, danza e giocoleria si fondono in
un'opera dall'alto valore artistico e inclusivo.
Nella conferenza stampa di presentazione, monsignor
Sorrentino ha sottolineato il ruolo centrale di Foligno nella
vita di San Francesco e il significato dello spettacolo come
messaggio di spiritualità e cultura. "Da Foligno parte non solo
un'opera d'arte, ma anche un messaggio per comprendere i
centenari francescani", ha dichiarato il presule, auspicando una
futura rappresentazione ad Assisi.
Michele Pelliccia, presidente dell'associazione Teatro San
Carlo, ha evidenziato l'entusiasmo della città: "Il teatro è
tutto esaurito, cercheremo nuove date per chi è rimasto senza
biglietto". Don Girolami ha parlato del valore educativo e
spirituale dello spettacolo, mentre il regista Giacomo Nappini
Casuzzi ha sottolineato la profondità del messaggio: "Mostreremo
un Francesco umano e reale, con passaggi anche in dialetto per
dare il sapore di questa terra".
Lo spettacolo si inserisce nel progetto "Chicco di grano",
volto all'inclusione di giovani con disabilità. Daniela
Mannaioli, presidente della fondazione Arca del Mediterraneo
Ets, ha spiegato che il programma mira a far rifiorire i ragazzi
attraverso il teatro e il volontariato.
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