L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha discusso questa mattina l'interrogazione a risposta immediata firmata dai consiglieri Donatella Tesei (Lega), Agabiti, Giambartolomei, Pace (FdI), Melasecche (Lega); Pernazza, Romizi (FI), Arcudi (Tp-Uc) relativa alla "assegnazione a un advisor per l'assessment economico, finanziario e patrimoniale del sistema sanitario della Regione Umbria". Tesei ha ricordato che "la Giunta regionale il 26 febbraio ha preso atto della necessità di svolgere un assessment economico finanziario e patrimoniale della Regione Umbria con particolare riferimento al perimetro del servizio sanitario regionale, alla gestione sanitaria accentrata e alle aziende sanitarie con i relativi rapporti con il bilancio regionale, al fine di individuare le eventuali aree di criticità e supportare l'amministrazione nella definizione delle possibili azioni di miglioramento avvalendosi di una società esterna di comprovata esperienza nel settore". "E' stato individuato - ha aggiunto - un soggetto economico esterno di comprovata notorietà, per un compenso massimo pari ad euro 140mila oltre iva che troverebbe copertura finanziaria sulle risorse del Bilancio regionale sanità 2025. Tale attività dovrebbe svolgersi e concludersi entro il 30 aprile 2025. Va ricordato che il 26 ottobre 2022 la Regione ha approvato la proposta progettuale dell'Agenas che ha come obiettivo quello di fornire supporto tecnico-operativo alla Regione Umbria nelle attività di analisi e monitoraggio della spesa sanitaria (triennio 2022-24) delle aziende sanitarie al fine di evidenziarne le criticità e delineare le azioni e gli interventi da attuare per il loro superamento, ciò al fine di supportare la regione nell'attuazione di politiche di governance finalizzate al recupero dell'efficienza e dell'economicità del sistema. Per queste attività è stato previsto un costo a carico della Regione di 300mila euro, erogato per stati di avanzamento: 100mila nel 2022, 150mila per il 2023 e 50mila per le attività previste a conclusione del progetto nel 2024. Agenas è un ente pubblico non economico di rilievo nazionale e si configura come organo tecnico-scientifico del servizio sanitario nazionale, svolgendo attività di ricerca e di supporto nei confronti del ministero della Salute, delle Regioni e delle Province di Trento e Bolzano. La Ragioneria generale dello stato ha certificato che la Regione Umbria '…presenta a IV trimestre 2023 un avanzo di 1,126 milioni di euro. Pertanto la Regione Umbria ha assicurato l'equilibrio economico'. L'affidamento di 140mila euro oltre iva per al massimo 45 giorni ad un soggetto privato sembrerebbe sovrapporsi all'attività svolta istituzionalmente da un soggetto pubblico nazionale preposto peraltro all'effettuazione di detta attività di supporto per le Regioni". L'assessore Bori ha risposto che "con l'insediamento della nuova Giunta è stata portata avanti una operazione di verità sui conti della sanità. A fine esercizio finanziario 2024, preso atto delle difficoltà evidenziate dal Ministero e di un potenziale disavanzo strutturale, abbiamo ritenuto necessario svolgere approfondimenti urgenti sullo stato di salute dei conti. Un scelta normale in qualunque avvicendamento, per verificare eventuali aree di inefficienza e per porre le basi del nuovo piano sanitario, che la precedente Giunta non ha predisposto. Anche alla luce dei tagli per 40 milioni di euro nei trasferimenti verso l'Umbria, abbiamo individuato un soggetto terzo che potesse approfondire le cause delle criticità esistenti per risolverle rapidamente. Procedendo poi alla razionalizzazione complessiva del sistema. L'urgenza di affidare questo incarico è legata anche al risultato economico del sistema sanitario: se quello del quarto trimestre si attesta in disavanzo si potrebbero avere importanti ripercussioni. Il soggetto scelto è molto qualificato per una questione di grande complessità. Il lavoro svolto da Agenas, la cui convenzione è scaduta nel 2024, proseguirà nel 2025 su altri aspetti tematici, ancora da definire". Tesei ha replicato che "Agenas di solito svolge proprio questo tipo di lavoro. La scelta di un advisor privato comporta un aggravio di spese incomprensibile, per un incarico che andrebbe svolto in un arco temporale molto ristretto. Mancano giustificazioni e trasparenza per questa scelta. Soprattutto se poi ad Agenas verrà comunque affidato un incarico ulteriore. L'assessore dovrebbe sapere che i 40 milioni sono un accantonamento, che poi potrebbe tornare disponibile l'anno successivo. Inoltre per il 2025 e il 2026 sono previste risorse aggiuntive per le Regioni".
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