L'assessore regionale al Welfare,
Fabio Barcaioli, interviene sullo stato della sanità umbra,
denunciando "le criticità ereditate dalla precedente
amministrazione e l'urgenza di riportare trasparenza e rigore
nella gestione del sistema sanitario regionale". "I numeri
parlano chiaro" spiega. "Le quattro aziende sanitarie umbre
hanno accumulato un disavanzo di 243 milioni di euro - afferma
Barcaioli -, con un bilancio consolidato della sanità regionale
negativo per 90 milioni. Dal 2020 i conti sono progressivamente
peggiorati, senza che l'amministrazione di centrodestra
prendesse provvedimenti concreti per invertire la rotta".
"Non solo il deficit è esploso - sostiene Barcaioli -, ma il
servizio sanitario è stato lasciato in condizioni critiche con
liste d'attesa insostenibili, pronto soccorso sotto pressione,
mobilità passiva in forte aumento. L'Umbria, un tempo modello di
efficienza, oggi è la regione con la peggiore crescita della
mobilità passiva a livello nazionale, con un incremento del 23,9
per cento dei costi per le cure fuori regione. Il Ministero
dell'Economia e delle Finanze aveva già segnalato le gravi
criticità della sanità umbra nel 2021 e nel 2022 - prosegue
Barcaioli - richiamando la Regione alla necessità di un
intervento strutturale. Nonostante questo, la giunta precedente
ha ignorato gli allarmi, preferendo coprire i buchi con risorse
straordinarie e una gestione contabile discutibile. Il risultato
è sotto gli occhi di tutti. Nel 2024 il Mef ha certificato
ulteriori irregolarità per 39 milioni di euro, lasciando sulle
spalle della nuova amministrazione un'eredità ancora più
pesante. Hanno amministrato la sanità umbra senza visione e
senza programmazione. Il risultato è stato un disastro, con i
conti in frantumi e le risorse disperse. Ma la sanità pubblica
non può essere trattata con leggerezza. Oggi ci troviamo a
raccogliere i cocci di questa gestione e a riportare ordine e
responsabilità in un settore che riguarda la vita e la salute di
tutti. La sanità non può restare un labirinto di attese e
soluzioni d'emergenza - conclude l'assessore - serve una svolta
chiara e coraggiosa, perché il diritto alla salute venga
garantito a tutti, senza compromessi".
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