"La grande ferita". Si chiama così
l'opera firmata dall'artista Lorenzo Fonda in ricordo di medici,
operatori sanitari e cittadini morti a causa della pandemia da
Covid-19 tra il 2019 e il 2021. Realizzata in corten, ferro e
smalto, da oggi campeggia in uno spazio pubblico visibile anche
da via dei Filosofi: l'area verde adiacente il Poliambulatorio
della Usl Umbria 1 in piazzale Europa.
L'inaugurazione si è svolta proprio nella giornata nazionale
in memoria delle vittime dell'epidemia di Coronavirus in cui
Palazzo dei Priori, sede del Comune, come tutti gli edifici
pubblici, hanno esposto le bandiere a mezz'asta.
A portare i saluti istituzionali, alla presenza di autorità
civili e militari, tra cui il direttore generale dell'azienda
ospedaliera Giuseppe De Filippis, e dell'arcivescovo Ivan
Maffeis che ha impartito la benedizione, sono stati la sindaca
di Perugia Vittoria Ferdinandi e l'assessore ai lavori pubblici
Francesco Zuccherini, mentre il dirigente medico della Usl
Umbria 1 Attilio Solinas e il medico e presidente
dell'associazione Ippocrate Gianluigi Rosi, ideatori del
progetto, ne hanno spiegato la genesi, insieme al pittore e
scultore Fonda e a Patrizia Sargentini, vedova del medico
Stefano Brando, una delle vittime del Covid.
L'opera - spiega il Comune - è stata commissionata per non
dimenticare quanti hanno perso la vita e per sottolineare il
ruolo svolto da tutto il personale sanitario a Perugia e in
Umbria nel periodo dell'emergenza sanitaria. L'iniziativa si
deve anche alla volontà di ricordare, in modo particolare,
proprio Brando, medico di medicina generale deceduto dopo aver
contratto il virus nell'esercizio delle sue funzioni di
assistenza professionale. I promotori hanno sottolineato il
fondamentale supporto economico di numerosi sponsor,
ringraziando anche l'architetto Maria Carmela Frate per la
definizione delle autorizzazioni e delle progettualità di
installazione e l'amministrazione comunale di Perugia che ha
reso possibile l'installazione su un terreno di proprietà.
"E' immensamente gratificante - ha sottolineato Attilio
Solinas - poter commemorare e ricordare, ma direi anche
celebrare visivamente, con una scultura così significativa, non
solo coloro che hanno sofferto o sono morti per il Covid, ma
anche i tanti operatori sanitari che si sono prodigati per
contrastare giorno e notte la pandemia. Ne voglio ricordare una
per tutti, la professoressa Antonella Mencacci direttrice della
Microbiologia del nostro ospedale, che per mesi e mesi ha
organizzato i prelievi e i tamponi che ci hanno consentito di
diagnosticare e monitorare il contagio virale".
Il pittore e scultore Lorenzo Fonda, come da lui stesso
sottolineato, ha accettato di buon grado il coinvolgimento nel
progetto, ideando e realizzando "La grande ferita", alta due
metri e larga tre, presso la ditta Agel Ferro di Agello, anche
in virtù del suo passato professionale di medico di medicina
generale. L'opera installata da personale del Cantiere comunale
rappresenta, come detto dall'artista, "una grande ferita, una
crepa che ci portiamo nel cuore a causa del Covid. Nella parte
centrale, il colore rosso che cola rimanda al dolore e alla vita
di coloro che oggi non ci sono più e che hanno dato la vita per
soccorrere gli ammalati".
"Ben venga la memoria - ha detto la sindaca Ferdinandi -
attraverso una statua che ogni giorno sia per noi un monito per
fare di questa memoria un esercizio di responsabilità. Perché
ciò che aiuta nel dolore e nel trauma è proprio l'esercizio
dell'elaborazione e del ricordo. Dimenticare significa tradire
tutte le vittime di quel periodo drammatico, così come il
personale ospedaliero che ha saputo interpretare la più grande
virtù dell'uomo: la cura, il sapersi occupare degli altri. Noi -
ha concluso - ci eravamo ripromessi, durante quei mesi
difficili, che il Covid ci avrebbe insegnato qualcosa e, prima
di tutto, a investire in un sistema sanitario pubblico
universale e di prossimità: è proprio ciò che come
amministrazione comunale cercheremo di fare".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA