"Ammonta a 243 milioni e 500 mila
euro di disavanzo, distribuiti nei conti delle aziende sanitarie
e ospedaliere dell'Umbria, il buco della sanità che la destra al
governo ha lasciato in eredità. Un dato impressionante, che
conferma la strabiliante capacità della già presidente della
Regione, Donatella Tesei, di creare voragini nei bilanci delle
amministrazioni che è chiamata a gestire": così il gruppo del
Partito democratico all'Assemblea legislativa. "La verifica
della situazione dei conti della sanità, quell'operazione verità
che la destra ha deriso, spaventata dal risultato che poteva
uscirne - aggiunge - è la testimonianza che gli allarmi che
abbiamo lanciato nel corso degli ultimi anni erano più che
giustificati e che la sanità, che rappresenta l'80 per cento del
bilancio regionale, è stata gestita con incapacità e
pressappochismo nell'ultima legislatura".
"A muovere la destra, per cinque anni - sostiene il Gruppo
Pd -, è stato solo l'obiettivo di radere al suolo il lavoro di
anni, che aveva reso l'Umbria regione benchmark per servizi e
prestazioni. Così, dal 2019 al 2025 la sanità è passata
dall'attivo al passivo, la mobilità è diventata passiva,
favorendo l'esodo degli umbri verso altre regioni e non essendo
in grado di attirare altri dalle regioni limitrofe. E la
gestione della pandemia, situazione senza dubbio straordinaria,
non può certo essere la scusa per una gestione caotica e
schizofrenica, durante la quale sono scappati dall'Umbria una
ventina di direttori, spaventati dal caos di una sanità a
trazione Lega. Gli umbri e le umbre - continuano i consiglieri
regionali Pd - hanno toccato con mano il precipitare della
sanità umbra, l'abisso della mancanza dei servizi, dell'assenza
di una sanità territoriale e dello smantellamento di presidi. Il
tutto senza una programmazione e un benché minimo miglioramento
dell'assistenza di ciascuno. A questo disavanzo, poi, si
affianca un altro regalo della destra al governo nazionale, quei
tagli chiamati ironicamente 'contributi', che toglieranno
all'Umbria 40 milioni nei prossimi tre anni. Gradualmente dunque
cade la maschera elettorale che la destra aveva indossato,
quella cortina di fumo che li voleva far vedere come capaci e
inattaccabili. La realtà è ben altra, i numeri lo dicono e
certificano l'incapacità della destra di governare".
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