"Dopo cinque anni di governo di
centrodestra, la sanità umbra è ormai sulle soglie del
commissariamento. Il bilancio delle quattro aziende sanitarie
regionali registra un disavanzo monstre di 243 milioni e 500mila
euro, una voragine verificata da un advisor esterno, che mette
nero su bianco il fallimento della gestione sanitaria della
Giunta Tesei": lo afferma il capogruppo M5s nell'Assemblea
legislativa dell'Umbria, Luca Simonetti.
"Eppure - sottolinea Simonetti - questo enorme buco di
bilancio non ha portato alcun miglioramento per i cittadini: le
liste d'attesa restano interminabili, gli stipendi degli
operatori sanitari non hanno visto aumenti dignitosi, la qualità
dell'assistenza continua a peggiorare. In questi anni, gli umbri
che hanno avuto bisogno di cure hanno dovuto pagare di tasca
propria, rivolgendosi sempre più spesso ai privati e finendo per
sostenere la sanità due volte: prima con le tasse, poi con
visite e interventi a pagamento".
"A guidare questo disastro - sottolinea, in una nota della
Regione - c'è sempre il centrodestra, che da Montefalco alla
sanità umbra continua a ripetere lo stesso copione: bilanci in
rosso, servizi allo sfascio, cittadini costretti a pagare per
quello che dovrebbe essere un diritto. E come sempre, ora dagli
scranni dell'opposizione, gli stessi che hanno creato il
problema, si presentano con soluzioni miracolose, fingendo di
non essere i responsabili di questo disastro. I numeri -
conclude il consigliere di maggioranza - parlano chiaro: la
voragine c'è e non è nata per caso. Ora qualcuno deve
risponderne. Sicuramente la Terza commissione sarò il luogo per
fare chiarezza su quanto accaduto".
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