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Minoranza, Consiglio Umbria trasformato in una farsa

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Minoranza, Consiglio Umbria trasformato in una farsa

Consiglieri incontrano il prefetto dopo abbandono Aula

PERUGIA, 06 maggio 2025, 14:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Oggi la seduta del Consiglio regionale dell'Umbria si è trasformata in una farsa e per questo abbiamo deciso come forze di opposizione di abbandonare l'Aula e di incontrare il prefetto di Perugia, Francesco Zito": lo hanno reso noto i consiglieri dei gruppi di minoranza, centrodestra e civici, Paola Agabiti (FdI), Nilo Arcudi (Umbria Civica-Tesei Presidente), Enrico Melasecche (Lega), Matteo Giambartolomei (FdI), Eleonora Pace (FdI), Laura Pernazza (FI), Andrea Romizi (FI), Donatella Tesei (Lega).
    "Il Consiglio è partito con grave ritardo - spiegano in una nota gli esponenti di opposizione -, per poi durare solo pochi minuti prima di interrompersi nuovamente a causa dall'assenza della presidente Proietti e degli assessori Meloni e Barcaioli e del ritardo dell'assessore De Luca. È paradossale che proprio la maggioranza, in sede di Ufficio di Presidenza, abbia deciso di anticipare la seduta da giovedì 8 maggio a oggi, martedì 6 maggio, per assecondare le esigenze della presidente Proietti, la quale però non si è nemmeno degnata di presentarsi.
    Un'assenza che non solo ha reso inutile lo stravolgimento del calendario dei lavori consiliari e delle commissioni, ma ha anche impedito la trattazione di interrogazioni regolarmente presentate, per le quali non è stata fornita nemmeno una delega ad altri assessori per rispondere, come avveniva con la precedente Giunta di centrodestra. Nella storia di questa regione non era mai accaduta una vergogna del genere: una seduta di Assemblea legislativa trasformata in una assemblea condominiale della sinistra". "Questa gestione - sostengono ancora le minoranze in Assemblea Umbria - dimostra un livello di disorganizzazione e incompetenza senza precedenti, con un Consiglio ormai subalterno alla Giunta e utilizzato a uso e consumo della sinistra che governa l’Umbria. Una maggioranza che sceglie volontariamente di calpestare le istituzioni, fregandosene dei diritti delle opposizioni e prendendo in giro i cittadini. Ancora più grave è la fuga dalle responsabilità da parte della presidente Proietti, che oggi ha preferito sottrarsi al confronto in Aula proprio in una giornata in cui erano previsti atti fondamentali sulla sanità, uno dei temi più critici e fallimentari della sinistra umbra, come quello sulla riattivazione del punto nascita dell'ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto e le criticità organizzative e di personale nella struttura complessa di pediatria Foligno-Spoleto. Se la Proietti non è in grado di coniugare il ruolo di presidente della Giunta con quello di assessore alla Sanità, lo dica chiaramente e abbia il coraggio di lasciare la delega. Non è accettabile che l’attività dell’Assemblea venga sacrificata. La sanità umbra non può permettersi un assessore part-time, diviso tra impegni istituzionali e campagna elettorale perenne, incapace di affrontare le emergenze con la dovuta serietà. L’arroganza di voler tenere tutto nelle proprie mani sta paralizzando il Consiglio e danneggiando i cittadini. Dopo aver abbandonato l’Aula abbiamo deciso di incontrare il nuovo prefetto di Perugia Francesco Zito, per denunciare una situazione gravissima e irrispettosa delle regole democratiche e del ruolo delle opposizioni, non solo per quanto accaduto nella seduta odierna, ma anche per gli atteggiamenti gravissimi che si ripetono da settimane, compreso il mancato assolvimento delle richieste di accesso agli atti. In ultima quella relativa alla richiesta della relazione finale della società Kpmg, che doveva presentare i documenti sullo stato dei bilanci della sanità entro il 30 aprile, come dichiarato a più riprese dalla presidente Proietti, ma di cui ancora non abbiamo notizia. Infine, non possiamo non ricordare le parole della presidente del Consiglio, Bistocchi, che in una delle prime sedute si vantava dell’inizio puntuale dei lavori alle ore 10. Oggi, alle 11:30, il Consiglio non era ancora ripartito dopo una lunga interruzione e i banchi della Giunta erano praticamente vuoti, a testimonianza di quanto quella promessa sia già naufragata nel mare del pressappochismo e dell’incompetenza. Denunciamo con forza questo comportamento irrispettoso verso le istituzioni: chi governa la Regione si assuma le proprie responsabilità e chieda scusa ai cittadini per questi atteggiamenti ingiustificabili”.

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