Di fronte alla tragedia che si è
consumata nel carcere di Capanne la presidente della Regione
Stefania Proietti insieme alla Giunta esprime "grande dolore per
la morte del detenuto dopo un incendio all'interno della propria
cella".
"Tale evento drammatico è avvenuto in seguito a momenti di
tensione che di frequente si verificano negli istituti
penitenziari umbri gravati da persistenti problemi come il super
affollamento e la mancanza di personale nelle quattro case
circondariali" scrive la Regione in una nota.
La presidente Proietti, "appena insediata, ha preso a cuore
la questione carceraria, andando a visitare la struttura di
Terni, e mettendo in calendario le visite alle altre carceri, in
stretto contatto con il Garante dei detenuti avvocato Giuseppe
Caforio". Ma "ha fatto anche altri passi concreti, si è rivolta
il 10 gennaio scorso ai massimi livelli governativi come il
presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, a cui ha
sottoposto anche il tema dell'emergenza sanitaria nelle carceri
proponendo l'istituzione di un fondo nazionale per la sanità
carceraria che permetterebbe una redistribuzione più equa dei
costi tra le diverse regioni anche in base alla popolazione
ristretta nelle carceri ma soprattutto la reale possibilità di
erogare tutte le cure e i servizi necessari, anche dal punto di
vista sociale, al miglioramento delle condizioni di vita dei
detenuti e quindi anche dei lavoratori che se ne prendono cura".
Proprio pochi giorni fa la presidente Proietti ha inviato
una lettera al ministro della Giustizia Carlo Nordio, e mandata
per presa d'atto anche al procuratore generale della Corte di
Appello di Perugia Sergio Sottani, "anch'egli assolutamente
preoccupato per la situazione". La presidente Proietti ha
denunciato "la gravissima situazione in cui versano, in queste
ore, le carceri umbre a causa dello spropositato
sovrappopolamento che mai come in questo momento, ha superato
ogni limite di capacità di gestione e organizzativa".
"Mi viene rappresentato, anche dal Garante regionale - spiega la
governatrice -, che il carcere di Terni, già di per sé come noto
complesso, avendo una sezione del 41 bis e anche ben quattro
sezioni di alta sicurezza, ha raggiunto la presenza di circa 600
detenuti a fronte di una disponibilità di 422. Anche il carcere
di Perugia ha una popolazione superiore di circa il 40% rispetto
alle previsioni massime previste. Per non parlare del super
carcere di Spoleto che è in una fase di gravissima criticità con
episodi di violenza fra detenuti stessi e fra detenuti e
rappresentanti della polizia penitenziaria che si susseguono
quasi quotidianamente. Peraltro l'Umbria con le sue quattro
carceri, perché vi è anche Orvieto che non è certo in situazioni
migliori, ha circa i due terzi dei detenuti che provengono da
altre regioni per reati commessi altrove".
"Questo di per sé non sarebbe rilevante - ha scritto ancora la
presidente - se questa attività ricettiva non si caratterizzasse
sotto il profilo quantitativo, per avere un numero di detenuti
molto superiore alla capacità ricettiva e sotto il profilo
qualitativo, molti detenuti che giungono d'altrove e in
particolare dalla Toscana, hanno gravi problemi di natura
psichiatrica e quindi di difficilissima gestione. A ciò
ovviamente si aggiunge la cronica carenza di addetti della
polizia penitenziaria che aggrava il contesto. Vi è il forte
timore che permanendo questa situazione si possano verificare
episodi di particolare gravità che possono investire sia i
detenuti stessi che il personale militare e civile addetto alla
gestione delle carceri, con fatti violenti che possono ben
andare oltre a ciò che già quotidianamente accade".
Nell'ambito dell'incontro la presidente della Regione aveva
rappresentato alla presidente del Consiglio "anche la gravità
dei tanti casi psichiatrici all'interno delle carceri (la
maggior parte dei quali provenienti da altre regioni) che
determinano necessità di ulteriori spese sanitarie che gravano
esclusivamente sul sistema sanitario regionale umbro". "Nella
mia funzione di rappresentante della Regione Umbria - è detto
nella lettera della presidente - chiedo un deciso e immediato
intervento volto a ridurre l'attuale stato di sovraffollamento
dei detenuti e al contempo un deciso rafforzamento del
personale, a cominciare dalla polizia penitenziaria. Le chiedo
altresì con ogni urgenza di formalizzare il Provveditorato
Umbria in luogo del precedente Provveditorato Umbria-Toscana,
situazione all'origine di molte criticità e dell'attuale
sovraffollamento".
In accordo con la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi la
Presidente della Regione sta valutando l'istituzione di un
tavolo sull'emergenza penitenziaria a Capanne e in tutte le
carceri umbre.
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