La Regione ha annunciato che da
inizio febbraio ad oggi sono state create in Umbria
complessivamente circa 40.550 nuove disponibilità per le
prestazioni sanitarie, tra recupero dei percorsi di tutela e
ampliamento strutturale, con un incremento di circa 10.000
posti, negli ultimi venti giorni, da parte delle strutture
pubbliche. "Continua in maniera incessante il lavoro della
Direzione regionale salute e welfare e delle aziende sanitarie
regionali per il recupero delle prestazioni sanitarie in liste
di attesa" ha sottolineato la presidente Stefania Proietti.
La governatrice ha spiegato che "dei 40.550 posti creati ne
sono stati già assegnati circa 27.000 e ne rimangono disponibili
13.550". "In totale - ha aggiunto - le prestazioni ambulatoriali
ancora in percorso di tutela, accumulate nel tempo, si sono
ridotte a circa 74.700. Il lavoro di recupero continuerà a ritmi
sostenuti al fine di consentire a tutti i cittadini da troppo
tempo in attesa di poter fare le prestazioni necessarie per la
loro salute".
La Regione ha evidenziato anche che dagli inizi di marzo è
stato migliorato il sistema di contatto telefonico con cui
vengono avvisati i cittadini che hanno delle prestazioni in
percorso di tutela da più tempo e a cui viene proposto un nuovo
appuntamento in tempi brevi. È stato istituito infatti il Numero
unico Umbria sanità 0744366622 che garantisce ad ogni cittadino
la sicurezza di ricevere una telefonata da un numero
certificato, già utilizzato da anni per il servizio di recall di
conferma degli appuntamenti di visite ed esami già fissati. La
campagna di comunicazione telefonica, gestita dagli operatori di
Puntozero, prevede che il cittadino venga chiamato per tre volte
al giorno, in orari differenti, per quattro giorni consecutivi,
in modo da avere la certezza di ricevere una risposta di
accettazione del nuovo appuntamento o di cancellazione dello
stesso o di mantenimento del posto in percorso di tutela.
Mediamente, in questi primi giorni sono state circa 1.500 le
telefonate giornaliere fatte per l'assegnazione di un
appuntamento, alle quali il cittadino ha risposto nel 75% dei
casi. Dato che secondo Palazzo Donini dimostra la maggiore
affidabilità del sistema nell'ottica di una ripulitura del
numero complessivo delle prestazioni in sospeso.
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