"Il comparto automotive, che
svolge un ruolo strategico nell'ecosistema economico umbro e
dell'intero Paese, rischia di essere travolto da una crisi
provocata da una congiuntura di situazioni nazionali e
internazionali, che vanno analizzate e prevenute": lo afferma
l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Francesco De
Rebotti, annunciando che Palazzo Donini si è attivato "per
promuovere un tavolo regionale dedicato a questo fondamentale
segmento produttivo, coinvolgendo tutti i soggetti interessati
in un'ampia concertazione".
"L'ascolto e la partecipazione - ha spiegato De Rebotti -
rappresentano la modalità che la Giunta regionale intende
praticare, con continuità e fiducia, in tutti gli ambiti dove
risulti necessario dar vita a processi di riprogettazione e
innovazione. Ciò vale in particolare per quei comparti che più
incidono sull'economia, com'è appunto quello dell'automotive che
in Umbria rappresenta ad oggi una parte significativa
dell'economia regionale, con diverse aziende attive nell'intera
filiera, che si sono dimostrate competitive e resilienti
nonostante le sfide affrontate negli ultimi anni".
Dati alla mano, l'assessore ricorda che in termini numerici,
considerando la filiera ristretta analizzata dall' "Indagine
Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2024", in
Italia l'automotive conta oltre 2130 aziende insediate ed è al
secondo posto in Europa per la produzione di componentistica.
"La diminuzione della domanda di veicoli sul mercato causata
dalla crisi economica, una concorrenza internazionale sempre più
forte soprattutto da parte di produttori asiatici, la rapida
evoluzione delle tecnologie digitali che ha individuato nuovi
modelli di business cui adattarsi ed infine l'impatto dirompente
della transizione verso la mobilità sostenibile, - evidenzia De
Rebotti - costituiscono gli elementi di criticità che hanno
negativamente condizionato il comparto, anche nella nostra
regione. A Tutto ciò si aggiungono anche le trasformazioni rese
necessarie dagli obiettivi climatici dell'Unione europea con il
pacchetto Pronti per il 55% (Fit for 55) e con la transizione
verso veicoli digitalizzati e a zero emissioni che determinerà
un forte impatto sugli ecosistemi automobilistici regionali".
"Il buon andamento delle nostre aziende - sostiene
l'assessore - è reso possibile grazie all'impegno di oltre 7.000
lavoratori, con 70 aziende che producono principalmente
componenti per le grandi industrie automobilistiche e 80 attive
nell'indotto. Numeri questi che ci spingono ancora di più a
promuovere la concertazione per determinare azioni forti
finalizzate al sostegno di questo settore produttivo".
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