Per Valle d'Aosta Aperta la proposta
di modifica della legge elettorale, presentata dalla
maggioranza, ''è sotto il minimo sindacale, e dopo cinque anni
all'ultimo presentano questa riforma per tornare alle tre
preferenze''. Lo spiega in conferenza stampa Carola Carpinello
(Adu Vda) e aggiunge: ''Alla maggioranza attuale della
preferenza di genere non importa nulla e sono obbligati a
mettere, nella loro proposta, la terza preferenza di genere solo
perché altrimenti la legge sarebbe impugnata. Messa così la
preferenza di genere, senza l'alternanza, come era alle scorse
Europee, non serve a nulla''. Raimondo Donzel evidenzia come
''questa maggioranza abbia completamente dimostrato la sua
incapacità, non c'è stata un'apertura agli altri, tanto meno ai
cittadini, non c'è stata la volontà di aprire il dibattito ai
valdostani. Si sono presi in mano la riforma. C'è stato anche un
tempo in cui il Pd è stato un partito normale e ha permesso
l'introduzione di genere della legge elettorale per i comuni''.
Per Vda Aperta la proposta fatta dalla maggioranza è
''affrettata, poco seria e dell'ultima ora. Cosa grave è che il
supporto a questo atteggiamento viene dal Comune di Aosta''.
Molto critica anche sulla riforma elettorale degli enti locali è
la consigliera regionale di minoranza del gruppo Pcp, Erika
Guichardaz, esponente di Area democratica. ''Abbiamo chiesto
dove risiede l'urgenza di quella norma - spiega - e vogliamo
capire quale sia urgenza di scaricare una norma di quella
portata, che riguarda tutti i comuni, il 17 febbraio e che
dovremmo votare in commissione il 24 febbraio''.
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