La legge per la valorizzazione
dell'artigianato valdostano è "di fatto un'operazione di
restyling e di marketing: la denominazione Ivat viene sostituita
con L'Artisanà e la Foire in La Saint Ours. L'artigianato
valdostano, come elemento identitario, sconta un mondo agricolo
che sta scomparendo e tutti gli oggetti a esso collegati: oggi,
in questo testo di legge, aver tolto la classificazione, che
invece c'era prima, sembra voler venir meno proprio a questo
aspetto culturale. Anche gli attori principali, gli artigiani,
vengono quasi marginalizzati e non li ritroviamo più negli
organi di decisione: ecco perché abbiamo presentato un
emendamento affinché vengano reinseriti nel Cda dell'Artisanà".
Così durante il dibattito in aula Erika Guichardaz, capogruppo
di Pcp.
"I due temi principali di questa nuova legge - ha affermato
il capogruppo di Rassemblement Valdôtain, Stefano Aggravi -
riguardano il modello organizzativo dell'Artisanà e la
classificazione dell'artigianato, su cui temiamo tra l'altro un
forte rischio di discrezionalità delle sue categorie che saranno
individuate con delibera di giunta. Rispetto al precedente
quadro normativo non si trova più alcuna spiegazione di cosa si
intenda per 'artigianato', almeno in termini generali. La vera
definizione di artigianato 'storico' e 'tradizionale' sarà
individuata soltanto nella successiva delibera di giunta, senza
un quadro legislativo di riferimento entro cui poter lavorare.
Troviamo poi ulteriori aggettivazioni - 'territoriale e
artistico' - non meglio esplicitate, lasciando così molta
discrezionalità a chi dovrà deliberare e che possono
compromettere la buona funzionalità di questo impianto di
legge".
I gruppi Pcp e Rv sono stati gli unici ad astenersi e la
legge è stata approvata con il voto favorevole di tutto il resto
dell'aula.
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